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Medicina generale

Vaccino influenzale: a chi è consigliato?

27 Ott 2016

L’inverno alle porte e con lui anche il malanno di stagione per eccellenza: l’influenza.

 

Che cosa è l’influenza?

L’influenza è una malattia infettiva respiratoria acuta causata dal virus dell’influenza, un virus a RNA della famiglia degli Orthomyxoviridae. I sintomi possono essere da lievi a severi; i più comuni sono febbre, faringodinia (mal di gola), rinorrea (naso che cola), mialgie e artralgie (dolori ai muscoli e alle articolazioni), cefalea, tosse e malessere generale. Tipicamente i sintomi iniziano due giorni dopo l’esposizione al virus (periodo di incubazione) e generalmente durano meno di una settimana.

 

In cosa consiste il vaccino antinfluenzale?

La composizione del vaccino antinfluenzale cambia ogni anno in base alle informazioni sui ceppi virali circolanti e sulla loro diffusione epidemiologica raccolte dal Global Influenza Surveillance Network dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che si avvale della collaborazione dei National Influenza Centres (NIC) presenti in 83 Paesi. Per l’Italia, il NIC fa capo all’Istituto Superiore di Sanità e coordina 18 Laboratori Regionali.

I vaccini disponibili in Italia sono tutti inattivati* e quindi non contengono particelle virali intere attive e sono classificabili nei seguenti tipi:

  • vaccino split, contenente virus influenzali frammentati
  • vaccino a subunità, contenente solo gli antigeni di superficie, emoagglutinina e neuraminidasi
  • vaccino adiuvato, contenente gli antigeni di superficie emulsionati ad adiuvante oleoso metabolizzabile (MF59)
  • vaccino intradermico, è un vaccino split, confezionato in una siringa particolare che consente di inoculare nel derma la dose di 15 µg/ceppo concentrata in 0,1 ml di volume.

 

Perché vaccinarsi?

L’influenza è una malattia importante che può richiedere il ricovero ospedaliero e talvolta può arrivare a causare la morte (il conteggio dei morti a livello mondiale supera il centinaio di migliaia di persone l’anno).

Ciascuna stagione influenzale è differente e l’infezione può colpire le persone in modo diverso, perfino individui sani possono stare molto male e diffondere l’infezione ad altri e nelle recenti stagioni influenzali.

In realtà l’80-90% delle morti legate all’influenza si sono verificate in soggetti con almeno 65 anni.

 

Il Prof. Bonanni in questo video ci chiarisce il tutto:

A chi è consigliato il vaccino?

Sulla base della Circolare del Ministero della SalutePrevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2016-2017” , la vaccinazione antinfluenzale è raccomandata per:

  • Soggetti di età pari o superiore a 65 anni
  • Bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti fino a 65 anni affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza:
    • malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio (inclusa l’asma grave, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica e la broncopatia cronico-ostruttiva-BPCO)
    • malattie dell’apparato cardiocircolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite
    • diabete mellito e altre malattie metaboliche (inclusi gli obesi con BMI >30)
    • insufficienza renale/surrenale cronica
    • malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie
    • tumori
    • malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV
    • malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinale
    • patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici
    • patologie associate ad aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad es. malattie neuromuscolari)
      epatopatie croniche
  • Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale
  • Donne che all’inizio della stagione epidemica si trovano nel secondo e nel terso trimestre di gravidanza
  • Individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti
  • Medici e personale sanitario di assistenza
  • Familiari e contatti di soggetti ad alto rischio
  • Soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori
    • Forze di polizia
    • Vigili del fuoco
    • Altre categorie socialmente utili potrebbero avvantaggiarsi della vaccinazione, per motivi vincolati allo svolgimento della loro attività lavorativa; a tale riguardo, è facoltà delle Regioni/PP.AA. definire i principi e le modalità dell’offerta a tali categorie.
    • Infine, è pratica internazionalmente diffusa l’offerta attiva e gratuita della vaccinazione antinfluenzale da parte dei datori di lavoro ai lavoratori particolarmente esposti per attività svolta e al fine di contenere ricadute negative sulla produttività.
  • Personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani:
    • allevatori
    • addetti all’attività di allevamento
    • addetti al trasporto di animali vivi
    • macellatori e vaccinatori
    • veterinari pubblici e libero-professionisti.

 

A cura di Silvia Maculan

Le informazioni che si trovano in questo sito si intendono per un uso esclusivamente informativo e non possono in alcun modo sostituire la consultazione con il proprio medico.

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