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Terapia con ormone della crescita: Manifesto Sociale

16 Feb 2022

a cura di Piercarlo Salari, pediatria e divulgatore medico scientifico – Milano

Clinici, pazienti e organizzazioni civiche rivendicano continuità terapeutica e libertà prescrittiva nel trattamento con ormone della crescita (GH).

Un Manifesto Sociale, presentato a una conferenza stampa e siglato da rappresentanti della comunità scientifica e del mondo advocacy, richiama l’attenzione all’importanza di salvaguardare continuità delle cure e libertà prescrittiva del medico nel trattamento con ormone della crescita (GH).

“Si tratta di un problema particolarmente delicato perché i pazienti sono prevalentemente bambini e ragazzi, che necessitano di cure e attenzioni particolari e non possono essere esposti a repentine e inaccettabili modifiche dei propri regimi terapeutici” ha affermato Cinzia Sacchetti, presidente di AFaDOC (Associazione Famiglie di soggetti con Deficit di Crescita ed altre patologie).

Una posizione, questa, su cui è pienamente concorde la Prof.ssa Annamaria Colao, Presidente della Società Italiana di Endocrinologia, che ha affermato:

“Non è accettabile che un medico, che conosce caratteristiche e profilo clinico del proprio paziente, perché magari lo ha in cura da tempo, si veda costretto a sostituire all’improvviso una terapia che ha fin qui dimostrato di funzionare”.

La realtà nazionale, infatti, è purtroppo caratterizzata da disuniformità regionali, che comportano inequità nell’accesso alle cure, e sporadici cambiamenti terapeutici imposti ai medici con una mera finalità di contenimento dei costi.

Il Manifesto Sociale chiede infatti che agli specialisti sia riconosciuto il diritto di perseguire al massimo livello possibile l’appropriatezza nelle scelte terapeutiche: un’appropriatezza che deriva proprio dalla loro conoscenza, non soltanto dei farmaci ma anche dei device e naturalmente dei pazienti, delle loro specifiche condizioni di salute e di vita nonché del loro contesto familiare.

Proprio in relazione al tema degli strumenti di somministrazione di questi farmaci, che possono variare da prodotto a prodotto e il cui impiego richiede una certa dimestichezza, la Prof.ssa Mariacarolina Salerno, Presidente della Società Italiana di Endocrinologia Pediatrica, ha infatti sottolineato che

“il device deve essere scelto sulla base delle preferenze e dell’orientamento di chi deve utilizzarlo e può svolgere anche un ruolo molto incentivante verso la terapia favorendo quindi l’aderenza terapeutica.

Occorre perciò tener conto della tipologia dei destinatari delle terapie cioè dei bambini o soprattutto degli adolescenti che, in alcuni casi, possono essere più evoluti ma anche di soggetti o di famiglie che hanno più confidenza con metodiche iniettive più tradizionali.

È chiaro comunque che, pur nel rispetto delle logiche economiche cui i servizi sanitari sono tenuti, va tutelata la libertà prescrittiva del medico e che andrebbe fatto ogni sforzo per perseguire una sorta di armonia assistenziale sul territorio”.

 

 

 

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