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COVID-19

La vaccinazione per COVID-19 nei soggetti con dermatite atopica

10 Feb 2023
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Da Rivista Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica, organo ufficiale SIAIP

 

 

Riassunto

La dermatite atopica (DA) è una malattia infiammatoria immuno-mediata della cute, con vari endotipi immunologici (Th1-Th2-Th17 e Th22), non inclusa fra le classiche malattie allergiche per le quali sono state pubblicate varie raccomandazioni circa le precauzioni e controindicazioni da seguire in caso di possibili reazioni alla vaccinazione per COVID-19. Solo alcune Società di Allergologia, come quella tedesca, hanno dato indicazioni su come gestire la vaccinazione per COVID-19 nei soggetti con DA. In questo articolo vengono affrontate le varie problematiche che possono emergere nella gestione della vaccinazione per COVID-19 nei soggetti con DA, in relazione anche alla presenza di concomitante asma bronchiale e alla assunzione di terapie sistemiche.

Parole chiave: dermatite atopica, COVID-19, asma, terapie sistemiche, pediatria

 

Introduzione

La dermatite atopica (DA) è una malattia infiammatoria immuno-mediata della cute con un decorso recidivante cronico che interessa il 20% dei bambini e il 10 % della popolazione adulta 1.
La patogenesi della malattia è molto complessa, con una eziologia multipla che interessa fattori genetici, immunologici e ambientali che portano a una alterazione della barriera cutanea 2.
Numerose alterazioni immunologiche cutanee e sistemiche sono state descritte nei soggetti con DA, tra le quali elevate IgE sieriche e sensibilizzazione allergenica, aumentata espressione di citochine Th2 a livello delle lesioni acute, aumentato numero di cellule T che esprimono antigene cutaneo associato a linfociti (cutaneous lymphocyte-associated antigen-CLA), aumentata espressione di FcεRI sulle cellule di Langerhans e sulle cellule infiammatorie dell’epidermide e diminuita espressione di peptidi antimicrobici. È ancora dibattuto se le anormalità di barriera cutanea precedano la disregolazione immunologica (“outside-in” hypothesis) o sia la disregolazione immunologica a precedere le anormalità di barriera cutanea (“inside-out” hypothesis) 3.
La DA è una malattia con vari endotipi immunologici (Th1-Th2-Th17 e Th22) e non è inclusa nell’elenco delle classiche malattie Th2, come la rinite e l’asma allergica, l’allergia ad alimenti, farmaci e insetti 4.

 

Rischio di reazione allergica al vaccino COVID-19 nei pazienti con dermatite atopica

Sin dalla introduzione dei vaccini per l’infezione da SARS-CoV-2, sono state pubblicate varie raccomandazioni circa le precauzioni e le controindicazioni da seguire nei pazienti (adulti e bambini) con storia di malattia allergica 5,6.
In generale le reazioni allergiche ai vaccini per COVID-19 sono rare e dovute alla ipersensibilità a componenti delle formulazioni dei vaccini come sostanze preservanti, stabilizzanti, coniuganti e contaminanti 7.
In tutte queste raccomandazioni, la DA non è inclusa fra le malattie allergiche considerate; solo in alcune si accenna alla dermatite allergica da contatto, per la quale, peraltro, non viene suggerita alcuna precauzione 8,9.
Alcuni recenti documenti hanno comunque dato indicazioni sul rischio di reazioni allergiche al vaccino per COVID-19 in soggetti con DA.
Nel 2021 la Società Tedesca di Allergologia ha affermato che i pazienti con DA non sono ad aumentato rischio di reazioni allergiche al vaccino COVID-19 (Tab. I). I soggetti con riacutizzazioni dovrebbero essere attivamente trattati per la loro DA, ma la vaccinazione non dovrebbe essere ritardata 10.
La vaccinazione può comunque indurre una transitoria esacerbazione della DA dovuta alla stimolazione generale del sistema immune. La terapia locale antinfiammatoria sia con steroidi che con inibitori della calcineurina non influenza l’efficacia della vaccinazione 11.
L’impiego di misure precauzionali e una valutazione allergologica prima della vaccinazione possono essere indicati solo nei pazienti con storia clinica di reazioni alle vaccinazioni o nei pazienti con mastocitosi sistemica e anafilassi idiopatica 7.
In un recentissimo lavoro di Pakhchanian et al. è stata condotta un’analisi su un database di circa 75 milioni di cartelle di 55 organizzazioni sanitarie e sono state confermate le indicazioni della Società Tedesca di Allergologia 12.
Sono stati considerati infatti retrospettivamente 1.262.306 adulti vaccinati, di cui l’1,2% aveva una storia di DA. L’analisi comparativa ha determinato che i soggetti vaccinati con DA non presentavano un aumentato rischio di eventi avversi rispetto ai controlli.

 

La vaccinazione per COVID-19 in pazienti con dermatite atopica e asma

La DA è considerata una delle manifestazioni cliniche che, in soggetti predisposti, precedono lo sviluppo di asma. Il termine di “marcia atopica” indica una sequenza cronologica dell’età infantile, per cui, durante la crescita del bambino, si passa dalla DA alla rinite allergica e all’asma bronchiale 13.
In particolare, fattori di rischio per questa marcia sono l’insorgenza precoce della DA (prima dei 2 anni), il wheezing precoce (prima dei 3 anni) e la severità della DA 14.
Si calcola che la marcia atopica possa interessare da un terzo a metà dei bambini con DA 15. Sebbene vi siano singoli case report di esacerbazioni dell’asma che seguono la vaccinazione per COVID-19 16, in uno studio italiano condotto su 253 pazienti con asma grave che hanno eseguito la vaccinazione COVID-19, non è stata riportata nessuna reazione asmatica 17.
Inoltre, nessuna reazione asmatica è stata riportata in una metanalisi sulle reazioni non-anafilattiche seguenti la vaccinazione per COVID-19 18. In accordo con questi dati, nei pazienti con DA e asma ben controllato non è consigliata alcuna particolare precauzione 19.
Come è noto, la terapia delle forme di asma non controllato si basa sui corticosteroidi inalatori associati ai beta-agonisti long-acting. Nei casi di asma severo non controllato è anche autorizzato l’uso dei biologici 20.
In queste situazioni di scarso controllo dell’asma si consiglia di raggiungere il miglior controllo possibile e poi procedere con la vaccinazione. Se nonostante tutto l’asma continua a essere scarsamente controllato alcune società suggeriscono di eseguire la vaccinazione in un setting ospedaliero con osservazione di 60’ 21.

 

 

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