Update per il Pediatra
Salute e Sanità

La nuova direzione scientifica della rivista “Il medico Pediatra”

10 Giu 2022

 

Il Medico Pediatra è la rivista ufficiale della F.I.M.P. Raggiunge periodicamente tutti coloro che aderiscono alla Federazione, proponendo continui aggiornamenti relativi all’attualità politico-sindacale e vari articoli a carattere scientifico.

Il nuovo direttore della rivista, dottor Alessandro Ballestrazzi, e il presidente F.I.M.P, dottor Antonio D’Avino, ci parlano del ruolo sempre più essenziale del pediatra nell’ambito delle cure primarie, dell’impegno costante da parte della Federazione Italiana Medici Pediatri nel raggiungimenti degli obiettivi prefissati e di alcuni aspetti importanti relativi alla rivista ufficiale e alle sue novità, che vengono argomentate con chiarezza, in prospettiva di una migliore fruibilità e nell’ottica di rendere la rivista uno strumento sempre più efficace nella realtà quotidiana del medico.

 

 

Presentazione a cura di Alessandro Ballestrazzi , direttore de Il Medico Pediatra, pediatra di famiglia, Bologna

 

Mi chiamo Alessandro Ballestrazzi e sono il nuovo direttore editoriale de “Il Medico Pediatra”, la rivista trimestrale della Fimp.

“Il Medico Pediatra” raggiunge periodicamente tutti coloro che aderiscono alla F.I.M.P. – e non solo – proponendo aggiornamenti relativi all’attualità politico-sindacale e articoli a carattere scientifico.

Nel corso di questi anni, pur essendo stata ottimamente diretta, la veste editoriale della rivista è rimasta quasi del tutto immutata. Ad oggi l’editoria in generale e anche l’editoria scientifica hanno conosciuto importanti cambiamenti. L’avvento delle nuove tecnologie ha fatto sì che sempre più spesso i medici abbiano trovato nei supporti informatici un importante ausilio alle proprie necessità di informazione e aggiornamento. Proprio per questo motivo, una rivista con dei contenuti di alto livello ma comunque generalista, oltretutto avente una periodicità trimestrale, corre il rischio di essere talvolta – per così dire – in ritardo, non soltanto sui temi di attualità, ma anche su quelli propriamente scientifici. Basti pensare, ad esempio, alla rapidità con cui sono mutati nel corso del tempo gli approcci e i protocolli relativi alla pandemia da Covid-19.

Di fronte a una tale situazione, dunque, diventa necessario ipotizzare un nuovo modo di pensare la rivista stessa. La proposta è quella di rendere ogni numero sostanzialmente monografico, dedicato a un singolo argomento o, in alternativa, ad argomenti affini tra loro, in modo che il lettore abbia a disposizione un ventaglio completo di dati e notizie in grado di mettere – come si dice – ‘un punto’ riguardo a uno specifico tema e fruibile anche in un secondo momento, magari più volte, superando così il solo interesse momentaneo. Ci proponiamo di sviluppare anche il sito web della rivista in modo organico agli argomenti di volta in volta trattati, con l’obiettivo di renderlo uno strumento vitale e attivo nella vita professionale di tutti i giorni, anche attraverso una serie di link agli altri siti istituzionali della Fimp e ad altri siti di interesse per i lettori.

Ogni numero conterrà, inoltre, alcune rubriche fisse e un editoriale su temi di attualità.

In tutto ciò non vi è alcuna idea rivoluzionaria, ma soltanto la ferma volontà di dare valore a una rivista che anche in questi tempi di bit e di cloud potrebbe indubbiamente rappresentare un supporto cartaceo e duraturo riguardo a tanti aspetti della nostra attività quotidiana, superando così la dispersione delle notizie legata alla sola informazione tramite piattaforme informatiche e integrando queste ultime in un sistema organico di informazione e aggiornamento.

Una particolare rilevanza verrà data, poi, all’attività congressuale della Fimp. A tal proposito, anticipo già che il numero prossimo venturo, previsto per la fine giugno, sarà dedicato in gran parte al Congresso Scientifico Fimp, il quale sarà organizzato presso Riva del Garda nell’ottobre di quest’anno.

Non mancherà, infine, anche una parte più spiccatamente ludica. Nel corso dei prossimi mesi, ad esempio, la rivista presenterà un concorso per i pediatri fotografi, che offrirà a chi lo desidera la possibilità di inviare le proprie fotografie e di vederle pubblicate.

Con l’aiuto di una board editoriale – in fase di costruzione proprio in questi giorni – e con il vostro, potremo senza dubbio rendere “Il Medico Pediatra” sempre più al passo con i tempi, portavoce di una Fimp che cambia e che precorre il futuro.

 

Grazie e a presto.

 

 

 

 

 

Intervista al dott. Antonio D’Avino, presidente F.I.M.P.

 

Quali sono gli obiettivi primari che si pone nel medio e lungo periodo per la F.I.M.P.?

Per Fimp è fondamentale rinforzare i fondamenti che hanno da sempre caratterizzato la pediatria di famiglia, ossia il rapporto di fiducia che si instaura sin dai primi giorni di vita con la presa in carico del neonato e la capillarità degli studi professionali sul territorio. Riteniamo altrettanto essenziale l’editoria: stiamo infatti ristrutturando il nostro sito per rendere la comunicazione ancora più chiara, trasparente ed efficace anche nei confronti dei colleghi sanitari.

Come si possono definire l’importanza e il ruolo del pediatra di famiglia nello scenario attuale?

Il pediatra si è notevolmente evoluto e diventerà una figura sempre più vicina alla famiglia. Oltre a questo, la nostra mission è fare prevenzione, educazione e promuovere corretti stili di vita, mantenendo la nostra peculiarità di medici specialisti che si occupano a tutto tondo di lattante, bambino e adolescente in uno stretto rapporto di prossimità con la famiglia. Nel corso dell’emergenza pandemica ci siamo poi resi conto che l’adolescente ha avuto difficoltà ad interagire con il proprio medico curante, pertanto è fondamentale individuare degli spazi dedicati negli ambulatori del pediatra di famiglia.

Cosa si può dire delle cure primarie?

Le cure primarie nei nuovi modelli organizzativi territoriali assumeranno un ruolo sempre più strategico: cambierà infatti la visione ospedalocentrica della Sanità e acquisterà maggiore rilevanza la prossimità, ossia il rapporto a livello territoriale, che connoterà ancora di più il pediatra di famiglia come “front office” del servizio sanitario Nazionale. Il pediatra di famiglia è la figura professionale che sa intercettare i bisogni assistenziali dei propri assistiti e, soprattutto in occasione dei bilanci di salute, ha la possibilità di interfacciarsi con la famiglia, prendendosi cura della crescita psicofisica del bambino affinché possa diventare un adulto sano.

Cosa cambierà nella rivista “Il medico Pediatra” con la nuova direzione?

Il nuovo direttore scientifico, Alessandro Ballestrazzi, darà continuità al proficuo operato di Valdo Flori, suo predecessore. Ballestrazzi ha condiviso con la Segreteria nazionale l’idea di implementare ulteriormente la pubblicazione di articoli monotematici nelle varie branche specialistiche. I numeri avranno un filo conduttore che lega i vari articoli e affronteranno i temi di maggiore attualità, quali i disturbi del neurosviluppo e le malattie croniche, quali obesità e asma, che possono beneficiare senza alcun dubbio di forme di monitoraggio a distanza.

La rivista si proporrà anche come uno strumento di lavoro oltre che come una risorsa culturale?

Certamente. Il pediatra del futuro ha bisogno non soltanto di formarsi ma anche di acquisire e capitalizzare un bagaglio esperienziale già dal corso della specializzazione. La rivista manterrà pertanto un approccio pragmatico e offrirà un’apertura alla ricerca, che troverà nel pediatra di famiglia un valido interlocutore, in grado di arruolare un gran numero di bambini per studi osservazionali, prospettici o interventistici.

Le informazioni che si trovano in questo sito si intendono per un uso esclusivamente informativo e non possono in alcun modo sostituire la consultazione con il proprio medico.

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