Update per il Pediatra
Meningite e adolescenti

Barriere e possibili strategie nella promozione della vaccinazione contro la meningite B in età adolescenziale

6 Nov 2023

In questa quinta uscita della campagna “Meningite e adolescenti: un dialogo per la prevenzione” proponiamo un’analisi delle difficoltà affrontate dai professionisti sanitari nella promozione delle vaccinazioni in età adolescenziale, oltre alle possibili strategie per un aumento delle adesioni, con particolare riferimento alla meningite.

 

a cura di Piercarlo Salari, pediatra e divulgatore medico scientifico – Milano

 

 

Una delle maggiori difficoltà che tutti i professionisti sanitari, a partire dai pediatri, devono affrontare è la promozione delle vaccinazioni in età adolescenziale, meningite B inclusa. Il contesto della comunicazione, infatti, è reso più complesso dalla necessità di instaurare un dialogo con più interlocutori – i ragazzi e i loro genitori – e di interfacciarsi con una popolazione di per sé ostica: gli adolescenti, infatti, al di là delle rivendicazioni di autonomia e degli atteggiamenti intrinsecamente “ribelli”, tendono a cercare i propri riferimenti nel mondo dei pari prima di dare credito a voci “esterne”, si sentono invincibili, se non immortali, si preoccupano scarsamente della propria salute e dunque sono poco sensibili alla prevenzione, ma al tempo stesso – aspetto, questo, non meno rilevante dei precedenti – sono anche più esposti ai rischi di contagio per la loro naturale tendenza alla socializzazione. Un ulteriore elemento da non trascurare è poi la transizione dal pediatra di famiglia al medico di medicina generale. La letteratura scientifica riporta che la più alta prevalenza di portatori sani di meningococco riguarda proprio gli adolescenti e i giovani adulti (dei quali per esempio il 5% è portatore di meningococco B1).

 

Considerazioni suggerite dall’impatto inatteso della pandemia

Un dato sorprendente e del tutto imprevisto è lo stridente contrasto tra l’elevata adesione degli adolescenti alla vaccinazione contro il COVID-19 (il 73% degli adolescenti ha dichiarato di aver fiducia nella scienza per contrastare la pandemia2), fortemente promossa attraverso il coinvolgimento di risorse umane e tecnologiche e attraverso l’attività dei media, e il notevole calo – peraltro in parte attribuibile anche a varie lacune e criticità organizzative – delle altre vaccinazioni contro le malattie “non visibili”. Al di là dei riscontri numerici, questo evidentemente denota che i giovanissimi non sono del tutto indifferenti e refrattari ma, se opportunamente coinvolti e motivati, sono in grado di intraprendere delle scelte autonome e ponderate, talvolta anche in palese contrasto con gli orientamenti dei propri genitori. Alla luce di questi elementi si possono formulare due riflessioni. Innanzitutto le vaccinazioni in età adolescenziale sembrano rientrare in un ambito unico, siano esse richiami o cicli nuovi, come nel caso dell’HPV o del vaccino contro la meningite B se alla prima somministrazione: di conseguenza, al di là delle informazioni necessariamente focalizzate su ogni malattia prevenibile, è giustificato pensare a una metodologia unitaria nelle sue modalità di approccio, in ragione del fatto che un adolescente consapevole dei vantaggi della vaccinazione è fortemente orientato ad accettarla qualora gli sia proposta. In secondo luogo la vera questione, forse, si incentra nell’identificazione delle barriere e dei fattori alla base dell’esitazione vaccinale, ma soprattutto delle strategie per superarle. A tale riguardo è da segnalare l’EU-JAV, un progetto mirato a promuovere una stretta collaborazione a livello europeo per combattere le malattie prevenibili con i vaccini e declinato in otto attività, di cui una coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità che, in collaborazione con l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, ha approntato una piattaforma online per la raccolta e la visualizzazione in tempo reale di dati da alcuni social network, motori di ricerca e pagine web, con lo scopo di tracciare la conversazione online sulle vaccinazioni, mappare le comunità coinvolte, identificare i temi emergenti, intercettare i contenuti più condivisi e le richieste informative degli utenti3. Un rilievo interessante è che, tra il 19 novembre 2019 e il 30 gennaio 2020, tra gli hashtag più frequenti è comparsa “meningite”, con 408 tweet (pari all’1,20% di tutti gli hashtag)3. Benché sperimentale, il progetto offre molteplici spunti di sviluppo, in quanto la piattaforma ha dimostrato la possibilità di effettuare un monitoraggio in tempo reale delle conversazioni online sui vaccini, identificando le tematiche più rilevanti sollevate dagli utenti, al fine di costruire degli interventi di comunicazione dei quali è anche in grado di valutare l’efficacia nella promozione delle vaccinazioni.

 

Le barriere

Per quanto riguarda la meningite B sono state individuate alcune barriere, che si possono raggruppare nelle seguenti categorie4:

  • barriere legate ai genitori, che negli studi pubblicati risultano essere generalmente informati sulla pericolosità e sulla patogenicità del meningococco – che può estrinsecarsi, oltre che nella classica meningite, in gravi complicanze settiche – ma non sufficientemente consapevoli delle differenze tra i sierogruppi e dei vaccini specifici; alla necessità di un’informazione adeguata, in particolare da parte del medico, in cui gli adolescenti ripongono solitamente fiducia, si aggiunge poi quella di migliorare la percezione dell’importanza del vaccino, dissipare eventuali dubbi sulla sicurezza e vigilare sull’autorevolezza delle fonti di informazione;
  • barriere dovute al personale sanitario e in particolare alla formazione degli operatori, che dovrebbero conoscere i vaccini disponibili e promuovere dei messaggi univoci e coerenti;
  • barriere organizzative, che riguardano per esempio la modalità di chiamata, la gestione degli appuntamenti e delle risorse. A tale riguardo va ribadita l’importanza di una rete territoriale efficiente, di una campagna informativa ben strutturata e dell’offerta attiva e gratuita (allo stato attuale prevista per il vaccino contro la meningite B agli adolescenti in otto regioni: Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Puglia, Sicilia e Veneto).

 

Possibili strategie

Dalle esperienze pubblicate si evince che non c’è una strategia univoca, sia perché ogni Paese è caratterizzato da un proprio assetto sociodemografico e culturale, sia perché la popolazione degli adolescenti è di per sé eterogenea e mutevole. In linea generale, però, si può affermare che l’informazione o, se si preferisce, l’alfabetizzazione di genitori e ragazzi, per potersi tradurre in un aumento dell’adesione alle vaccinazioni, richiede un impegno costante nel tempo. Si possono poi individuare tre direttrici per un approccio costruttivo e proattivo con gli adolescenti, con l’obiettivo di ingenerare fiducia: comunicazione, comprensione e coinvolgimento (Fig. 1)5.

La comunicazione deve partire dall’ascolto strutturato, ossia dall’intercettazione sistematica di dubbi, incertezze, preconcetti e barriere culturali, attraverso l’impiego di strumenti quali survey (ascolto passivo), focus group (ascolto attivo) e monitoraggio delle conversazioni online (social media monitoring), utile a comprendere come gli adolescenti interagiscano rispetto al tema dei vaccini e a contrastare il fenomeno dell’infodemia. Va tra l’altro osservato che un recente studio italiano, primo nel suo genere, esaminando con una metodologia rigorosa circa un migliaio di video postati su TikTok, ha dimostrato un’elevata rappresentazione di atteggiamenti favorevoli – nettamente superiore alla percentuale di scettici, ai quali sono state avanzate delle critiche impietose e ironiche – e l’opportunità di utilizzare questa piattaforma per la promozione delle vaccinazioni6. La comprensione favorisce la consapevolezza dei vantaggi, che a sua volta sostiene la motivazione. Il coinvolgimento, infine, implica l’investimento di tempo da dedicare all’adolescente, al fine non soltanto di spiegare, informare e discutere, ma anche di fornirgli riferimenti pratici. Ovviamente la scuola è un luogo elettivo e strategico per diffondere la cultura della prevenzione, attraverso dei percorsi formativi propedeutici a un intervento sui social media, che risulterebbe del tutto improduttivo qualora fosse decontestualizzato dalla realtà.

 

Figura 1. Promozione della fiducia in età adolescenziale (mod. da ref. 5).

 

Sintesi conclusiva

La promozione del vaccino contro la meningite B negli adolescenti richiede notevole attenzione e sensibilità da parte dei professionisti, in particolare da parte dei pediatri che, forti del consolidato rapporto fiduciario con i propri assistiti e con le relative famiglie, rappresentano per loro un indiscusso e autorevole riferimento. Le strategie praticabili sono molteplici, ma presuppongono uno stretto coordinamento con le istituzioni sanitarie. Alcune esperienze hanno in ogni caso dimostrato che, per quanto ardua, non si tratta di un’impresa impossibile e che l’aumento dell’adesione è un obiettivo raggiungibile attraverso l’identificazione delle barriere e l’attuazione di opportuni accorgimenti, con particolare riguardo alle tecniche di comunicazione.

 

Diamo appuntamento alla prossima newsletter, con la quale condivideremo un video di approfondimento sull’importanza di una strategia di prevenzione efficace contro il meningococco e sul tipo di comunicazione più adatta agli adolescenti.

 

Bibliografia

  1. Peterson ME, Li Y, Shanks H, et al. Serogroup-specific meningococcal carriage by age group: a systematic review and meta-analysis. BMJ Open 2019;9:e024343. https://doi.org/10.1136/bmjopen-2018-024343
  2. Ipsos, Save the Children. Cittadinanza scientifica: opinioni e attitudini dei giovani relative alla scienza ai tempi del coronavirus, 2021. https://s3.savethechildren.it/public/files/uploads/pubblicazioni/cittadinanza-scientifica.pdf
  3. Rizzo C, Gesualdo F, Lanfranchi B, et al. Una piattaforma europea per il monitoraggio delle conversazioni sui vaccini su web e social network. Boll Epidemiol Naz 2021;2:7-15. https://www.epicentro.iss.it/ben/2021/2/volume2-2021-articolo-2.pdf
  4. Ballalai I, Dawson R, Horn M, et al. Understanding barriers to vaccination against invasive meningococcal disease: a survey of the knowledge gap and potential solutions. Expert Rev Vaccines 2023;22:457-467. https://doi.org/10.1080/14760584.2023.2211163
  5. 11° Report “Vaccinazioni ed equità: focus su meningococco in età adolescenziale. Salutequità 2022. https://salutequita.it/11-report-vaccinazioni-ed-equita-focus-su-meningococco-in-eta-adolescenziale/
  6. Parisi L, Mulargia S, Comunello F, et al. Exploring the vaccine conversation on TikTok in Italy: beyond classic vaccine stances. BMC Public Health 2023;23:880. https://doi.org/10.1186/s12889-023-15748-y

 


 

La campagna “Meningite e adolescenti: un dialogo per la prevenzione” di Pacini Editore Medicina è articolata in 6 newsletter, con l’obiettivo di informare e sensibilizzare il clinico sul tema della meningite, affinché acquisisca una sempre maggiore consapevolezza su questa patologia.
Dialogheremo con il medico, offrendogli gli strumenti utili per una comunicazione empatica con il suo paziente, verso un futuro in cui la meningite può essere sconfitta.

 

 

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