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Salute e Sanità

Bambini e adolescenti in un mondo digitale. Il perché di una guida

25 Set 2023
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da Il Medico Pediatra rivista ufficiale della F.I.M.P.

 

 

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A tutt’oggi non esiste una guida pratica che introduca il Pediatra e di conseguenza le famiglie al tema cruciale del digitale. 

Le informazioni sono tante, spesso non filtrate o filtrate attraverso il clamore suscitato da fatti di cronaca, ma non vi sono dubbi sul fatto che sia finalmente necessario un approccio organico e documentato a questo tema così pervasivo e influente sulla vita di tutti noi. 

Per questo motivo FIMP ha radunato un gruppo di Pediatri ed esperti con l’obiettivo di elaborare un testo specifico che si ponga come guida autorevole e soprattutto utile nell’attività quotidiana, che metta il professionista in grado di rispondere alle domande che sempre più spesso genitori e anche adolescenti gli o le rivolgono sul tema del digitale. La guida sarà disponibile nei prossimi mesi e affronterà il tema del digitale a 360 gradi. Di seguito alcuni spunti per una riflessione iniziale.

 

La digisfera

Le frasi riportate in apertura sono tra i primi risultati che si ottengono su Google utilizzando “cyberbullismo” e “notizie” come parole chiave, i primi di centinaia se non migliaia. Ma anche se il tema del cyberbullismo appare particolarmente sentito, un’eguale mole di risultati si otterrebbe utilizzando qualsiasi parola chiave concernente il rapporto tra i ragazzi e la rete intesa in senso lato. La diffusione esponenziale del digitale ha avuto infatti un enorme impatto sociale provocando profondi cambiamenti culturali, in particolare nei bambini e negli adolescenti: Marc Prensky ha coniato del 2001 il termine “nativi digitali”, un termine entrato nell’uso comune per identificare coloro che sono nati nell’era digitale e che vivono immersi nella cosiddetta “digisfera”. Questa semplice constatazione è al centro di un dibattito pubblico sulla rete e sull’infanzia dai toni spesso emotivi ed estremizzati, considerato il fatto che l’entrata nell’era digitale è oramai un fatto irreversibile e pervasivo. Un esempio è rappresentato dal dibattito sul cellulare.

 

Uso del cellulare

L’85,8% degli adolescenti italiani di età compresa tra 11 e 17 anni utilizza regolarmente lo smartphone e oltre il 72% lo utilizza per l’accesso a Internet (Rapporto ISTAT, 2019). Dopo l’inizio della pandemia Covid-19 nel 2020 il rapporto CENSIS del 2021 ha evidenziato come l’utilizzo del cellulare da parte degli adolescenti abbia raggiunto ormai il 95%. Una recente ricerca effettuata nel Nord Italia ha mostrato come più del 50% dei ragazzi tengono il cellulare acceso 24 ore su 24. Ma a parte questi dati di prevalenza generale, è stata segnalata un’elevata prevalenza, fino al 25%, di utilizzo problematico dello smartphone, tra cui tolleranza, ritiro (disforia quando la batteria si scarica), abbandono di altre attività, perdita soggettiva di controllo e uso continuato nonostante l’evidenza di danno. Sono stati inoltre descritti alcuni fattori di rischio che influenzano l’uso del cellulare nella popolazione pediatrica e in particolare l’uso problematico dello smartphone, con alcuni studi che riportano l’influenza da parte dei genitori sui bambini per quanto riguarda il suo utilizzo.

 

I social network

Lo studio Net Children Go Mobile, commissionato dalla Commissione Europea per valutare le modalità di utilizzo di internet da parte di un campione di ragazzi di età compresa tra 9 e 16 anni, ha messo in evidenza che più del 60% di essi ha un profilo su un social network (nel 32% dei casi completamente pubblico) e che il 6% di essi si è sentito turbato da qualche esperienza online. Tra queste, la pedofilia è giustamente una delle più temute dai genitori e operatori in generale.

 

La pedofilia

Al riguardo, i dati di “Telefono Arcobaleno” del 2011 sono estremamente allarmanti, con la segnalazione di ben 71.861 siti pedopornografici in 36 paesi. Il 40% dei bambini vittime di pedofilia online hanno un’età inferiore ai 5 anni e il 5% dei pedofili su internet è italiano. Lo Studio JAMES del 2020 ha evidenziato che quasi la metà dei giovani (44%) è già stata contattata online da una persona estranea con mire sessuali. 

 

I genitori

I genitori molto spesso non hanno una conoscenza adeguata di questa realtà. Uno studio recente promosso da “Fondazione Carolina” evidenzia infatti la scarsa percezione delle famiglie sui rischi dell’uso improprio della tecnologia digitale e sulle sue conseguenze: dai sintomi della dipendenza ai principali rischi per la salute psicofisica, come sexting e grooming. I genitori dichiarano di avere necessità di supporto nella gestione del rapporto dei figli con il digitale: il 70% della fascia di genitori di bambini da 0 a 2 anni e l’87% della fascia da 11 a 15 anni vorrebbe avere maggiori informazioni da parte dei Pediatri. 

 

Il ruolo del Pediatra

Tra i tanti cambiamenti del ruolo e dell’attività del Pediatra verificatisi negli ultimi anni e in particolare della relazione del Pediatra con la famiglia, vi è quello oggi indispensabile della valutazione del rapporto dei bambini con il digitale e dei rischi che si corrono con il suo uso incontrollato: il digitale è infatti un nuovo determinante di salute. Item appositi nei bilanci di salute potranno essere di grande aiuto. Ma è certo che occorre suggerire una semplice domanda, chiedere ai genitori se mai lascerebbero il proprio figlio in un luogo sconosciuto senza dare consigli per la sua sicurezza, perché è ciò che molto spesso accade. Fin dai primi anni di vita i bambini passano ore in luoghi digitali ma non virtuali, nei quali sono esposti a pericoli spesso ignoti agli adulti. Come aiutarli e proteggerli? Il primo passo è conoscere il mondo online, le sue immense opportunità, ma anche i suoi rischi: cyberbullismo, adescamento, challenge, dipendenze tecnologiche, esposizione a eventi pericolosi, esposizione a materiali pericolosi, profilazione e frodi, sexting, ne sono un esempio, e quindi stabilire regole chiare, così come si farebbe normalmente per tutti i luoghi.

 

 

Bibliografia essenziale 

  • Briscioli V, Uga E, Toffol G. Nativi digitali e uso del cellulare: indagine sulle modalità di utilizzo condotta in due scuole secondarie di I° grado. Quaderni ACP 2015;6:276-281.
  • CENSIS. Quarto Rapporto Auditel Censis. 19 novembre 2021. Disponibile online: https://www.censis.it/ (accesso 19 luglio 2022).
  • Hong W, Liu RD, Ding Y, et al. Parents’ Phubbing and Problematic Mobile Phone Use: The Roles of the Parent-Child Relationship and Children’s Self-Esteem. Cyberpsychol Behav Soc Netw 2019;22:779-786.
  • Mascheroni G, Ólafsson K.  Net Children Go Mobile: il report italiano . Milano: OssCom, Università Cattolica del Sacro Cuore 2015.
  • Prensky, Marc. From Digital Natives to Digital Wisdom: Hopeful Essays for 21st Century Learning. Thousand Oaks, CA: Corwin Press; 2012.
  • Schurgin O’ Keeffe G, Clarke-Pearson K. The Impact of Social Media on Children, Adolescents, and Families. Pediatrics 2011;127:800-804.
  • Sohn SY, Rees P, Wildridge B, et al. Prevalence of problematic smartphone usage and associated mental health outcomes amongst children and young people: a systematic review, meta-analysis and GRADE of the evidence. BMC Psychiatry 2019;19:356.
  • Spina G, Bozzola E, Ferrara P, et al. Percezione dei bambini e degli adolescenti sulle conseguenze dell’uso dei dispositivi multimediali. Int J Ambiente Ris Salute Pubblica 2021;18:3048. 
  • www.zhaw.ch/psychologie

 

 

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