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Diabetologia

A tu per tu con il Prof. Maurizio Di Mauro

29 Mar 2016

Oggi abbiamo voluto parlare con il Prof. Maurizio Di Mauro, responsabile UO Diabetologia al Policlinico di Catania, e anche del Comitato Scientifico della rivista MeDia – Aggiornamento e Formazione in Diabetologia e Malattie Metaboliche.

Il Prof. Di Mauro ha inaugurato alla fine del 2015, una palestra di alto livello, destinata esclusivamente alle persone che soffrono a causa del diabete e dell’obesità. Un sogno che si realizza quello del Centro Ricerche per l’Attività Motoria e la Riabilitazione Metabolica nel Diabete. Ci facciamo spiegare bene di cosa si tratta…

 

1) In che cosa consiste il progetto?

Premessa

L’invecchiamento della popolazione rappresenterà uno dei più importanti fenomeni sociali dei prossimi anni, infatti l’aumento delle aspettative di vita sarà accompagnato da un incremento del numero di individui a rischio per malattie cronico-degenerative.
La sedentarietà rappresenta il quarto fattore di rischio per le malattie di tipo cardiovascolare e la promozione della salute acquista ancora più valore nel caso della popolazione anziana.
Per chi è avanti negli anni l’esercizio fisico può rivelarsi come uno dei migliori strumenti a disposizione per allontanare da sé lo spettro di malattie croniche e disabilitanti, per garantirsi un’autonomia funzionale e per assicurarsi la permanenza nella propria comunità di riferimento, fattori questi che costituiscono alcuni tra gli elementi fondamentali per mantenere intatta la qualità della vita. Gli studi sulla longevità ci hanno aiutato a capire che l’attività fisica può prolungare la nostra vita.

Nello specifico la malattia diabetica, assai diffusa nella popolazione dei Paesi occidentali, è ormai considerata una patologia cardiovascolare che predispone alle complicanze croniche con aumento della morbilità e della mortalità. Infatti nello stesso paziente sono spesso presenti diversi disordini metabolici ciascuno dei quali è di per sé un noto fattore di rischio cardiovascolare.
In linea con il Piano Sanitario Nazionale e con il programma ministeriale “Guadagnare salute”, questo progetto mira a mettere in atto strategie preventive che mirino alla modifica di stili di vita non corretti nella popolazione diabetica al fine di prevenire le complicanze croniche e di ridurre gli enormi costi socio-sanitari.
In particolare esso si pone di valutare l’efficacia della Riabilitazione Metabolica attraverso un modello innovativo, pratico e dimostrabile di intervento sullo stile di vita. Esso è basato sullo studio delle caratteristiche fisiche o sportive che un individuo possiede al fine della prescrizione di un corretto esercizio fisico in aggiunta al trattamento farmacologico convenzionale.

 

2) Che cosa contraddistingue questa palestra da quelle classiche?

La nostra palestra promuove a livello aziendale (prossimamente anche territoriale) una corretta cultura dell’esercizio fisico per persone con diabete e/o obesità con due differenti modalità:

  • Offerta di un percorso educativo e di counselling, per l’acquisizione di motivazione, responsabilità e consapevolezza al fine di migliorare il controllo della propria malattia e la qualità di vita attraverso il movimento.
  • Conoscenza e studio delle capacità condizionali, coordinative e strutturali elastiche per ogni singolo paziente prima di inserirlo nei circuiti delle attività motorie svolte da Centri privati o pubblici che ad oggi non possiedono i requisiti.
    Il CRAMD Catania (Centro Ricerche per l’Attività Motoria nel Diabete e nelle Malattie Metaboliche) che da 14 anni svolge la sua attività in convenzione gratuita con il CUS Catania (Centro Universitario Sportivo) permette infatti non solo la sperimentazione pratica di quanto prescritto nella palestra aziendale ma anche corsi di preparazione per studenti dei Corsi di Laurea in Scienze Motorie e per personale tecnico operante in Centri fitness.

 

3) Il numero dei diabetici in Italia è in aumento. Come si può attenuare la malattia?

La prevalenza del diabete mellito è in continua crescita nel mondo e così anche in Italia. Nel 2030 si stima che nel mondo i diabetici saranno oltre 600 milioni.

In Italia, il tasso di prevalenza è passato dai 2 milioni nel 2000 ai 3.5 milioni nel 2015 e nel 2030 si prevedrà un aumento fino a 4 milioni. Come dire che in 15 anni il numero di persone con diabete noto è cresciuto di un milione e mezzo. Ciò comporta una riduzione dell’aspettativa di vita di 5-10 anni per lo sviluppo delle complicanze croniche della patologia ed una significativa compromissione della qualità di vita. E’ ovvio pertanto che i costi per il SSN (ricoveri, giorni di malattia persi ecc.) sono crescenti e sempre più insostenibili.
Così come dimostrano gli studi scientifici, un coretto stile di vita ottenuto attraverso una sana alimentazione ed un’attività fisica regolare migliora non solo la qualità di vita ma riduce i danni cardiovascolari provocati dalla malattia e l’incidenza di cancro.

 

4) L’attività fisica è importante?

Circa il 60% degli adulti tra i 25 e i 64 anni non svolge alcuna attività fisica.
La mancanza di attività fisica e una alimentazione scorretta sono la causa principale di molte patologie delle società industrializzate.
Il presupposto fisiopatologico dell’efficacia dell’esercizio fisico nella prevenzione e nel trattamento del diabete di tipo 2 e della sindrome metabolica risiede nella capacità nel migliorare la sensibilità insulinica a livello muscolare.
Alcuni studi dimostrano che persone fisicamente attive hanno una spettanza di vita superiore ai sedentari in media di circa 6 anni.
Altri studi documentano che l’esecuzione di un’intensa attività sportiva è molto efficace nel ridurre la sintomatologia depressiva, rallenta, inoltre, il declino fisico e cognitivo che talvolta caratterizza l’invecchiamento e garantisce un buon riposo notturno.
E’ possibile così trarre vantaggio anche da soli 30 minuti di moderato esercizio quotidiano e addirittura chi è sedentario e cambia le proprie abitudini può aspettarsi benefici maggiori. .

I benefici effetti del movimento riguardano la prevenzione:

  • delle malattie cardiovascolari
  • dell’ipertensione e negli ipertesi contribuisce ad abbassare i valori pressori
  • dell’ipercolesterolemia e nei soggetti che già ne soffrono contribuisce a normalizzare i valori dei lipidi ematici
  • dell’obesità e sovrappeso, aiuta a perdere peso
  • del diabete non insulino-dipendente
  • dell’osteoporosi
  • dell’ansia e depressione
  • dell’insonnia
  • l’attività fisica, inoltre, aiuta a mantenere in buona salute il tessuto muscolare, osseo e articolare che nel soggetto adulto e/o anziano tende ad usurarsi o a perdere di massa muscolare (sarcopenia).

 

5) Ci sono altri progetti simili in Italia?

Allo stato attuale esistono, ma macchia di leopardo, strutture ospedaliere che si occupano di attività motoria rivolta a pazienti diabetici.
La figura in basso rappresenta la mappa delle regioni d’Italia in cui vengono svolti programmi di attività fisica:

italia

 

6) Quale sarà il prossimo passo?

Creare un Centro di Riferimento Regionale per diabetici ed obesi e per la formazione di personale specifico attraverso corsi, meeting e master. Avvio di attività di prevenzione sul territorio, in collaborazione con i Medici di medicina generale e con le strutture presenti che già operano nel campo delle attività motorie (in particolare, palestre e centri fitness).
Nell’ambito della prevenzione primaria saranno inserite anche attività di promozione della salute e di corretti stili di vita, rivolte a popolazione in età scolastica (progetti già in corso d’opera).
Sarà fondamentale cercare di far rientrare la prescrizione dell’esercizio fisico nel nomenclatore regionale per il rimborso da parte del Sistema Sanitario Nazionale.

 

A cura di Silvia Maculan 

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