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Diabetologia

A tu per tu con il Prof. Ceriello

12 Mag 2016

Di recente è uscito il primo fascicolo 2016 della rivista MEDIA sull’aggiornamento e la formazione in Diabetologia e Malattie Metaboliche.

L’editoriale del Prof. Antonio Ceriello “Il rinascimento della Glicemologia” dimostra che, negli studi di intervento del diabete di tipo 1 e di tipo 2, il controllo glicemico intensivo è efficace nel prevenire le complicanze microvascolari, mentre il suo effetto nel ridurre il rischio cardiovascolare richiede tempi più lunghi.

Anni fa si pensava che il diabete fosse una “malattia cardiovascolare”, riducendo al minimo il ruolo dell’iperglicemia come fattore causale. Il concetto di contributo marginale del controllo della glicemia è stato rafforzato dalla prova che il controllo di ipertensione e dislipidemia è quantitativamente più efficace rispetto al controllo dell’iperglicemia e dai risultati deludenti di studi sugli effetti del controllo glicemico stretto sul rischio cardiovascolare nei pazienti tipo 2.

Da queste considerazioni sono nate alcune domande che abbiamo voluto porre al Prof. Antonio Ceriello, dell’Institut d’Investigacions Biomèdiques August Pi i Sunyer (IDIBAPS), Barcelona, Spain e IRCCS Multimedica, Sesto San Giovanni, Milano, Italia.

 

Perchè il Rinascimento della glicemologia oggi? Quali novità sono emerse?

Non si parla solo di emoglobina glicosilata, ma anche di iperglicemia postprandiale e variabilità’ glicemica. Tutte variabili coinvolte quali predittrici indipendenti di rischio per le complicanze sia micro che macrovascolari. Inoltre un’aumentata variabilità glicemica condiziona un aumento delle ipoglicemie.

 

Il ruolo dell’emoglobina glicata come indicatore del controllo glicemico, risulta quindi ridimensionato?

Si, da solo non basta a spiegare il rischio delle complicanze.

 

Iperglicemia postprandiale come fattore di rischio indipendente cardiovascolare: cosa c’è di vero?

Tutti gli studi epidemiologici lo confermano. Purtroppo gli studi per dimostrare questa ipotesi sono stati tutti disegnati in modo non adeguato.

 

Si parla anche di variabilità glicemica come fattore di rischio indipendente per la malattia cardiovascolare anche in pazienti senza diabete: ci può spiegare meglio?

Semplice, più la glicemia varia nel tempo maggiore è il rischio che si sviluppi una complicanza soprattutto cardiovascolare. Probabilmente perché’si ha un incremento della produzione di radicali liberi, anche maggiore di quello prodotto dalla iperglicemia cronica.

 

Il monitoraggio della glicemia per tenere sotto controllo la variabilità glicemica e l’iperglicemia postprandiale diventa quindi un aspetto essenziale per il paziente diabetico: quali consigli dare al paziente alla luce di queste nuove indicazioni?

Di misurare le varie glicemie e di farsi aiutare dal proprio diabetologo nello scegliere la migliore opzione terapeutica.

Infine, visto il suo nuovo impegno professionale in Italia, qual è la sua mission per la nuova attività presso IRCCS Multimedica di Milano?

Creare un centro di alta eccellenza, dove la persona con diabete possa trovare tutte le risposte di cui necessita. Allo scopo anche di migliorare ulteriormente la qualità della ricerca, che in Multimedica è già molto alto.

 

A cura di Silvia Maculan

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