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A tu per tu con il Dir. Zanobini

14 Lug 2016

La sfida toscana della rete pediatrica regionale: intervista ad Alberto Zanobini Direttore Generale del Meyer

Come ha iniziato la sua carriera?

La sanità è il settore di cui da sempre mi occupo. Infatti sono Dirigente pubblico in sanità da oltre venti anni, settore nel quale mi sono occupato di sviluppo delle risorse umane e comunicazione, di affari europei e internazionali, di ricerca e innovazione. Molteplici gli incarichi che ho svolto ai vertici della direzione generale Salute della Regione Toscana.

 

Come mai ha scelto di occuparsi di Pediatria?

Per un toscano e per un fiorentino quale io sono è stato un onore accettare il ruolo che mi è stato affidato da Regione Toscana. La storia del Meyer affonda le sue radici in questa terra, un radicamento fortissimo che dall’amore del cittadino verso questa istituzione, l’ospedale pediatrico ha saputo trarne nutrimento per essere un centro di innovazione per l’Italia e l’Europa. Come dissi al mio insediamento mi unisce a questo ospedale quei sentimenti di passione e cura che lo ha contraddistinto in oltre un secolo di impegno a favore dei bambini e delle loro famiglie.

 

In cosa consiste il progetto We People?

We people” è un progetto che racchiude il nuovo magazine della Rete Pediatrica Toscana che il Meyer mette a disposizione del network che in regione si occupa della salute del bambino e dell’adolescente. La rivista si offre ai pediatri toscani e alla rete perché la rete di sé parli a se stessa e al Paese. Si tratta della rivista che affianca la piattaforma digitale www.retepediatrica.toscana.it, dedicata a tutti i pediatri ospedalieri e pediatri di famiglia. We people è dunque un progetto più ampio, che comprende quindi nuove modalità di lavoro grazie al portale realizzato con l’accordo strategico tra il Meyer e Google, per introdurre un nuovo modo di lavorare, uno “smart working” a favore della rete e nell’interesse della salute dei bambini.

 

Com’è nata la rete pediatrica regionale?

Con l’art. 33 bis della legge regionale 40/2005, così come modificata dalla legge regionale 84/2015, la Rete pediatrica regionale trova nell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Meyer il punto di riferimento per le funzioni di riorganizzazione e coordinamento operativo e di raccordo con la programmazione di area vasta. In tale contesto, l’ospedale pediatrico mette le sue competenze a disposizione del sistema promuovendo l’effettiva realizzazione di una rete pediatrica tramite la condivisione di obiettivi e modelli organizzativi nei principali ambiti di assistenza pediatrica e il coordinamento nella realizzazione di percorsi clinico-assistenziali che consentano di valorizzare i punti di eccellenza presenti negli specifici ambiti nelle diverse aree del territorio toscano, con lo scopo di garantire agli assistiti in età pediatrica le migliori cure disponibili e di ottimizzare l’utilizzo delle risorse.

Il modello di sviluppo della Rete pediatrica adottato nella nostra regione intende favorire l’integrazione tra i professionisti dei poli pediatrici e i pediatri di famiglia per definire le modalità di collaborazione, stabilire i percorsi assistenziali e ottimizzare il raccordo ospedale-territorio, aspetti essenziali dell’organizzazione sanitaria, oltre a elaborare programmi di lavoro sull’assistenza, la formazione e la ricerca.

 

Quale obiettivo persegue?

Il salto di qualità operato dalla legge regionale toscana n.84/2015 rispetto al sistema delineato dal precedente quadro normativo è rappresentato dal passaggio da un sistema di clinical governance ed un mero confronto tra professionisti ad un reale sistema di governo, coordinamento e programmazione. Il Meyer è chiamato infatti dal legislatore regionale dal 1 gennaio 2016 alla definizione:

  • dei percorsi assistenziali omogenei, anche con l’integrazione ospedale-territorio e il coinvolgimento dei pediatri di libera scelta, favorendo e sviluppando la presa in carico del paziente minore di età nelle sedi più vicine alla sua abitazione, fatte salve le attività diagnostico-clinico-terapeutiche a più elevata complessità;
  • le iniziative necessarie per assicurare la continuità assistenziale e cure tempestive ed appropriate;
  • di percorsi per una precoce presa in carico integrata della grave cronicità in età pediatrica;
  • dei ruoli dei diversi soggetti che fanno parte della rete pediatrica;
  • lo sviluppo delle conoscenze attraverso attività formative rivolte al personale medico e delle professioni sanitarie, in ambito pediatrico.

 

Come intende svolgere questo ruolo di governo e coordinamento operativo l’Ospedale pediatrico Meyer?

Intanto vediamo quali sono i principi ispiratori di tale azione:

  • centralità del piccolo paziente
  • uguaglianza dell’assistenza pediatrica per tutti i bambini residenti in Regione Toscana
  • snellezza operative ed efficacia dell’azione
  • rappresentatività dei vari soggetti della rete
  • comunicazione organizzativa e informatizzazione della rete
  • formazione continua per una uniforme risposta diagnostica assistenziale pediatrica
  • promozione della salute secondo protocolli condivisi

Nel corso degli Stati Generali della Pediatria in Toscana tenutisi il 26 novembre 2015 è stata unanimemente accolta una sintetica nozione che racchiude lo spirito con cui i professionisti toscani e il Meyer intendono affrontare questa sfida: we people. Il significato di questa formula è densa e ricca. Si vuole uscire dalla logica autoreferenziale e individualistica che talvolta caratterizza il mondo medico, ad una logica comunitaria di cooperazione attorno alla stella polare dell’azione della rete: il bambino e i suoi bisogni di salute. Il diritto alla salute dei bambini e delle bambine in Toscana, la linearità dei percorsi, la completezza di informazioni per i genitori e le famiglie hanno bisogno di un “noi”, una rete che ha il suo fondamento in un’alleanza, un ponte tra i professionisti e tra i professionisti e la comunità.

Il Meyer intende offrire ai professionisti della rete servizi e opportunità, rappresentare un crocevia, una casa comune per i pediatri toscani con le porte e le finestre aperte al cambiamento, cambiamento che ha coinvolto prima di tutto la propria organizzazione aziendale con l’approvazione del nuovo Statuto del Meyer in vigore dal 1 Gennaio 2016 dove la rete pediatrica figura per la prima volta nella parte iniziale con un apposito Titolo (“Programmazione e sviluppo della rete pediatrica regionale”).

 

Si tratta di un progetto che si potrebbe allargare anche a livello nazionale?

La rete toscana aspira ad essere una comunità che può crescere più grande e più forte se saprà interpretare in modo innovativo questa leadership conferitagli dalla Regione Toscana. Speriamo possa diventare un modello replicabile.

 

Quali argomenti tratta la rivista We People?

Il Magazine vuole essere espressione della rete pediatrica regionale e come tale intende dare voce a tutte i temi di interesse pediatrico: dalla clinica alla ricerca, al governo clinico, ai temi legati alla bioetica, alla sperimentazione clinica, alle innovazioni dalle ampie ricadute.
Nel 2017 sorgerà finalmente il Meyer Health Campus, una meravigliosa struttura che oltre a costituire il Campus del Meyer in sinergia con l’Ateneo fiorentino, potrà rappresentare un punto di riferimento formativo per tutta la rete e non solo per i medici ma anche per le professioni sanitarie. Si pensi in particolare alla formazione mediante simulazione, aprendo nel Campus un nuovo Centro di Simulazione in pediatria.

Crediamo fortemente che la comunicazione organizzativa da un lato e la formazione continua dall’altro possano essere leve strategiche per far sì che la Rete pediatrica toscana possa mano a mano acquisire un’identità, un senso di appartenenza per tutti i professionisti che accetteranno questa sfida e che può essere anche misurata in termini di guadagno di salute della popolazione in età pediatrica.

 

Una curiosità per concludere: da dove arriva la scelta della mucca?

La rivista rispecchia la capacità innovativa della rete già dalla copertina affidata alle illustrazioni che l’arte-terapeuta, Arianna Papini, dedica al simbolo scelto dai pediatri toscani per rappresentare l’ospedale nell’incontro con il territorio, quelle baby mucche che costellano i corridoi del Meyer, propaggine verso la Toscana. Non è un caso dunque che la mucca, reinterpretata in modi sempre diversi dall’artista, sia la protagonista della copertina di “We people”.

A cura di Silvia Maculan

We people il magazine della rete pediatrica

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