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Psicologia, psichiatria

Teen Dating Violence: il non amore tra adolescenti

18 Mar 2021

Tratto da: Il medico pediatra, FIMP 

Con il termine anglosassone di Teen Dating Violence (TDV) si intende un particolare tipo di comportamenti aggressivi, o francamente violenti che si instaurano tra adolescenti durante le loro prime relazioni sentimentali.

Quello che caratterizza la TDV è che questi fenomeni, presenti anche in altre forme di maltrattamento, avvengono all’interno delle prime relazioni affettive e sentimentali tra adolescenti, che iniziano quindi a vivere la propria vita amorosa in un modo molto lontano da quegli ideali teneri e romantici che dovrebbero caratterizzare i primi innamoramenti.

È importante tener presente che le storie sentimentali anche all’età di 14-15 anni possono essere vissute molto intensamente, contribuiscono allo sviluppo dell’autostima e dell’autonomia personale e hanno una grande valenza nella vita sociale dell’adolescente, dunque non sono delle semplici “cotte” infantili (puppy love).

Molto spesso infatti questo è il primo vero momento in cui l’adolescente è estremamente coinvolto dal punto di vista emozionale e fisico con un/a coetaneo/a. Questo fenomeno, molto studiato e frequente in alcuni Paesi, in particolare nei Paesi di lingua anglosassone e in quelli nord-europei, si sta man mano diffondendo anche in Italia ed è dovuto a numerose cause sia individuali che sociali e culturali che interagiscono tra loro. Numerosi studi internazionali hanno dimostrato che il fenomeno è molto diffuso coinvolgendo dal 20% fino al 60% degli adolescenti a seconda delle varie casistiche e che le vittime sono più spesso le ragazze, in particolare per quanto riguarda la violenza sessuale.

Caratteristicamente nella TDV non esiste una netta separazione tra vittima e carnefice, infatti spesso entrambi i partner sono coinvolti, anche se le modalità sono differenti. Sia i ragazzi che le ragazze (più frequentemente) possono essere vittime di TDV, ma con modalità differenti. I maschi hanno bisogno di dimostrare potere e controllo e tendono ad avere comportamenti fisici più violenti (come ad esempio colpire con pugni) oppure cercano più frequentemente rapporti sessuali senza il consenso. Le ragazze invece tendono più frequentemente a utilizzare una violenza psicologica e relazionale, a urlare, a minacciare di farsi male da sole, tendono a dare pizzichi o graffiare, dare schiaffi o calci.

Nella TDV i comportamenti aggressivi possono manifestarsi in vario modo:

  • violenza fisica: caratterizzata da aggressioni corporee (schiaffi, strattoni, pugni, calci, tirare i capelli);
  • violenza psicologica-relazionale: la vittima è continuamente sottoposta a minacce (ad esempio vengono messi in atto comportamenti umilianti che tendono a minarne l’autostima, si cerca di isolarla), si cerca di farla sentire “responsabile” della violenza attraverso una manipolazione emotiva;
  • violenza sessuale: si mettono in atto strategie, ricatti per cercare di avere rapporti sessuali senza consenso oppure non protetti, o comunque si forza a “spingersi oltre”;
  • violenza verbale ed emotiva: urla, insulti, gelosia, scatti d’ira.

Nonostante questi problemi, gli adolescenti possono rimanere invischiati nella relazione per vari motivi quali paura o amore nei confronti del partner, stigma religioso o sociale, senso di colpa, scarsa comprensione del fenomeno che stanno vivendo.

Conseguenze di TDV

Gli adolescenti che subiscono TDV possono andare incontro a una serie di problemi in grado di danneggiare gravemente la loro salute fisica o psicologica:

  • depressione e ansietà;
  • comportamenti a rischio: fumo, alcol, droghe, sessuali;
  • comportamenti antisociali;
  • pensieri suicidari;
  • basso rendimento scolastico;
  • gravidanze indesiderate.

In un lavoro di Exner-Cortens et al. pubblicato su “Pediatrics” del 2013 sull’associazione tra TDV ed effetti avversi a distanza di tempo, le ragazze esaminate dopo 5 anni da episodi di TDV riportavano un significativo aumento di alcolismo, pensieri suicidari, sintomi depressivi e maltrattamenti sessuali, mentre nei maschi erano prevalenti comportamenti antisociali, uso di droghe, pensieri suicidari.

Come possiamo intervenire ?

Conoscere questo fenomeno, individuare i fattori di rischio, mettere in atto strategie che contrastino fortemente discriminazioni di genere o razziali, confrontarsi con gli adolescenti, lavorare a fianco degli insegnanti con programmi mirati al rifiuto della violenza come espressione dei propri sentimenti, mettere le basi per relazioni non violente e fondate sul rispetto è un compito fondamentale di genitori, educatori e pediatri sia per il benessere dei nostri ragazzi che per creare le basi per una futura famiglia sana.

 

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