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Pediatria

Il ruolo delle vitamine del gruppo B nella crescita

14 Feb 2018
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L’importanza dell’alimentazione nella salute dell’individuo ha acquisito nell’ultimo quinquennio una sempre maggiore consistenza nella letteratura scientifica. Le più approfondite conoscenze del ruolo dell’epigenetica stanno permettendo il disegno di una nuova road map per il mantenimento di un buono stato di salute nella vita adulta, in cui un ruolo di primo piano spetta alla corretta nutrizione, nelle diverse fasi di sviluppo di un individuo.

Nelle prime fasi della vita è possibile “modellare” le potenzialità di ogni individuo agendo in una fase nella quale è ancora molto elevata la “plasticità cellulare”, vale a dire la capacità delle cellule di regolare la propria funzionalità mediante l’attivazione o il blocco di alcune attività e vie biochimiche.

La corretta alimentazione è determinante per uno sviluppo armonico di organi e apparati e in particolare del sistema nervoso e di quello immunitario. Gli stati carenziali che si manifestano, anche per brevi periodi, in particolari fasi cruciali dello sviluppo dell’organismo come durante la gestazione e nei primi anni di vita, producono alterazioni nell’espressione genica che si cristallizzano nelle cellule dei soggetti interessati, orientandone la funzionalità negli anni a venire.

Nelle prime età della vita, quindi, devono essere create le condizioni ottimali per costruire la salute dell’individuo.

In tale ottica un aspetto di sempre più evidente rilevanza è rivestito dal ruolo esercitato dai micronutrienti, con particolare riferimento alle vitamine del gruppo B.

 

Che ruolo svolgono le vitamine del gruppo B durante la crescita?

Le vitamine del gruppo B sono, infatti, componenti importanti di sistemi enzimatici, agendo da coenzimi, e sono coinvolte in differenti processi metabolici che permettono l’utilizzo di carboidrati, lipidi e proteine per ricavare energia. Svolgono numerose funzioni essenziali per l’uomo e risultano fondamentali per lo sviluppo di tutti gli organi e apparati, in particolare del sistema nervoso.

Poiché il complesso vitaminico B comprende un gruppo di vitamine idrosolubili che l’organismo non è in grado di sintetizzare in modo autonomo in quantità sufficiente, il loro apporto con la dieta deve essere adeguato e la loro assunzione deve rispettare le quantità raccomandate e le necessità individuali.

Una dieta carente in uno qualsiasi dei fattori del complesso B è spesso carente anche per quanto riguarda l’apporto di altre vitamine dello stesso gruppo: per questo motivo risulta più efficiente supplementare la dieta con l’intero gruppo B. Bisogna considerare che i bambini sono a maggior rischio di deficit di micronutrienti rispetto agli adulti, perché hanno minori riserve e le carenze comportano più gravi conseguenze a livello fisico e cognitivo.

I deficit di micronutrienti sono spesso legati alla qualità e non solo alla quantità di alimenti assunti, quindi sono presenti e possono persistere in qualsiasi area del mondo, anche quelle più sviluppate economicamente.

 

Mamme e vitamina B: l’indagine

La conoscenza del ruolo e dell’importanza del gruppo vitaminico B è un bagaglio culturale indispensabile non soltanto per il pediatra ma anche per i genitori e quanti si prendono cura di un individuo in crescita.
È interessante al riguardo quanto emerso da una recente indagine quantitativa su un campione di 376 mamme italiane con figli in età 3-14 anni, condotta da GfKEurisko per capire le conoscenze delle mamme in merito all’integrazione alimentare e alle vitamine del gruppo B e i casi di utilizzo più frequenti di tali vitamine; in questa ricerca sono stati anche indagati alcuni aspetti della relazione mamma-pediatra nonché i bisogni delle mamme in questa relazione.

L’età media delle donne intervistate, rappresentative del territorio nazionale, era di 42 anni; il 23% aveva figli di età tra 3 e 5 anni, il 37% tra 6 e 10 anni e il 40% tra 11 e 14 anni. Per quanto riguarda la condizione lavorativa, il 46% era impegnata nel mondo del lavoro e il 56% non lavorava.

L’indagine ha mostrato che le mamme italiane sono abbastanza informate sulle azioni svolte dal complesso vitaminico B. Infatti, il 48% del campione è a conoscenza del fatto che queste vitamine aiutano a ridurre stanchezza e affaticamento, il 42% sa che stimolano le difese immunitarie, il 41% che sono importanti per lo sviluppo del sistema nervoso, il 40% che aiutano a trasformare il cibo in energia. Il 31% sa che le vitamine del gruppo B stimolano l’appetito e il 27% che combattono l’anemia. È risultata anche ben chiara alle mamme l’importanza delle vitamine del gruppo B nelle diverse fasi della crescita considerando che in media il 65% le considera molto o moltissimo rilevanti.

Tuttavia l’indagine evidenzia anche aspetti relativi alle conoscenze sulle vitamine da migliorare da parte delle mamme, soprattutto per quanto riguarda le situazioni che provocano carenza o aumentato fabbisogno e quindi i casi di potenziale utilizzo delle vitamine di gruppo B.

Se, infatti, è vero che il 44% del campione vede nei periodi particolarmente impegnativi un motivo di aumentato consumo di queste vitamine, solo il 38% indica una dieta sbilanciata come possibile causa di una loro carenza, il 37% cita l’utilizzo di terapie antibiotiche, il 36% attribuisce all’influenza e alle malattie della stagione invernale e alla convalescenza (35%) un ruolo nell’aumentato fabbisogno del complesso vitaminico B. Il 33% ritiene, infine, che la mancanza di appetito sia causa di un aumentato fabbisogno di vitamine di gruppo B.

 

Approfondisci l’argomento nel supplemento alla rivista Il Medico Pediatra “Le vitamine del gruppo B nell’ambulatorio del Pediatra”

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