Dalle linee guida alla pratica clinica: l’uso in Medicina Generale degli SGLT2 inibitori nella terapia del paziente diabetico tipo 2


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Descrizione

Serie editoriale Disease Management, approfondimenti sulle moderne dinamiche clinico-assistenziali

SIMG Società Italiana di Medicina Generale

 

Autori

Gerardo Medea – Medico di Medicina Generale, Responsabile Nazionale Area Metabolica SIMG, Brescia

Cristiano Crisafulli – Medico di Medicina Generale, Catania, Specialista in Malattie del Fegato e del Ricambio, Area Metabolica SIMG; Vice Presidente AMD Regione Sicilia

Gaetano D’Ambrosio – Medico di Medicina Generale, Area Cardiovascolare SIMG

Francesco Lapi – Health Search, SIMG, Firenze

Ettore Marconi – Health Search, SIMG, Firenze

Damiano Parretti – Medico di Medicina Generale, Responsabile Nazionale Area Cardiovascolare SIMG, Perugia

Giorgio Sesti – Ordinario di Medicina Interna, Sapienza Università di Roma; Presidente SIMI (Società Italiana di Medicina Interna)

Claudio Cricelli – Presidente SIMG

 

La prevalenza del diabete mellito tipo 2 (DM2) è in costante aumento anche in Italia. I dati dell’Istituto di Ricerca Health Search indicano nel 2020 una prevalenza nella popolazione oltre i 14 anni intorno all’8,1% (con ampia variabilità regionale, in quanto nel Sud d’Italia si arriva a prevalenze fino al 10-12%). Ogni medico di medicina generale (MMG) (con 1.500 assistiti) può avere in carico fino a 140‑150 pazienti diabetici con differenti livelli di complessità clinica e di intensità di cure.
Il MMG è fortemente coinvolto nella gestione delle persone con DM2, dalla prevenzione primaria alla diagnosi precoce, alla stratificazione del rischio cardiovascolare (RCV) e del livello di complessità del paziente, importanti per impostare la terapia e il piano di cura anche in gestione integrata con un Centro di Diabetologia. Il MMG ha in carico tutti i pazienti durante il follow-up della malattia e deve gestire molti aspetti della terapia farmacologica e non (modulazione dei dosaggi, interazioni farmacologiche, controindicazioni).
Questi compiti, sia pur complessi per i carichi di lavoro e i rapidi mutamenti delle conoscenze scientifiche, rappresentano tuttavia un’importante opportunità di crescita professionale per il MMG.
È necessario perciò che i MMG siano informati e aggiornati circa i nuovi farmaci e le linee guida (LLGG) di trattamento poiché molte cose sono cambiate in questi ultimi anni.
Infatti, è sempre più chiaro l’intreccio fisiopatologico tra l’attività cardiaca e quella renale, tant’è che oggi si parla di “asse cardiorenale” e addirittura di “sindrome cardiorenale” quale punto di partenza dello scompenso cardiaco e della malattia renale cronica e, quindi, dell’insufficienza renale, attraverso meccanismi quali l’infiammazione, l’attivazione del sistema nervoso simpatico, il sistema reninaangiotensina, il bilanciamento tra produzione di ossido nitrico (NO) e di Reactive Oxygen Species (ROS), che giocano un ruolo chiave nell’omeostasi cardiocircolatoria.
Di conseguenza c’è stato un adeguamento progressivo delle LLGG terapeutiche italiane e internazionali, per cui dall’obiettivo “the lower the better”(2009) si è passati attraverso obiettivi intermedi, quali il raggiungimento di valori di emoglobina glicata (HbA1c) personalizzati (per evitare l’ipoglicemia e l’aumento di peso), alle attuali raccomandazioni per ridurre il rischio cardiorenale.
Questo testo nasce dunque con l’obiettivo di fornire un’ampia e dettagliata analisi e un aggiornamento (con pratici consigli d’uso) sugli SGLT2 inibitori (SGLT2i o gliflozine), per i quali una mole ormai imponente di studi e una già consolidata pratica clinica hanno permesso di confermare il loro notevole profilo di sicurezza e di efficacia ipoglicemizzante, ma soprattutto la capacità di proteggere il paziente diabetico (e non diabetico, come leggerete nel capitolo 2) dal danno cardiorenale. Quindi molto di più di “semplici” farmaci ipoglicemizzanti.
La solidità, l’imponente mole di dati e le prospettive di sviluppo futuro in ambito terapeutico di questa classe di farmaci ci hanno convinto che era necessaria una monografia destinata ai MMG.
Buona lettura!

 

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