Aspetti nutrizionali e demenza


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Descrizione

Monografia della  SOCIETÀ ITALIANA di GERONTOLOGIA e GERIATRIA (SIGG) 

63° Congresso Nazionale SIGG

Giuseppe Bellelli, Alessandra Coin, Francesco Landi

SOMMARIO

Microbiota e demenza – Francesco Landi

Il ruolo del microbiota nella risposta alla terapia nutrizionale – Alessandra Coin, Marianna Bizzotto

Microbiota e delirium – Giuseppe Bellelli

Introduzione:

Studi su modelli animali e alcune evidenze da studi sull’uomo dimostrano che lo sviluppo del cervello richiede numerosi nutrienti. In particolare, la formazione di sinapsi richiede la presenza di precursori e cofattori nutrizionali.

È inoltre ormai nota l’esistenza di un cross-talk tra intestino e cervello: i circuiti nervosi coinvolti nei comportamenti alimentari sono coordinati in modo preciso con i centri cerebrali che regolano l’omeostasi energetica e la funzione cognitiva. I complessi meccanismi in base ai quali la dieta influenza la fisiologia del sistema nervoso (così come quella del sistema muscolare, per la quale questo modello è stato originariamente creato) potrebbero essere rappresentati con il cosiddetto “pachinko model”.
Il pachinko è un gioco d’azzardo giapponese che somiglia a un flipper disposto in senso verticale, in cui una pallina d’acciaio scende dall’alto e per vincere deve entrare in un foro posto in basso, passando attraverso una serie di barrette, di cui solo alcune sono regolabili con apposite manopole. In questo modello, proposto per la prima volta da Nicholson e Wilson nel 2003 per descrivere il metabolismo xenobiotico, la nutrizione può essere considerata come un flusso di palline (costituenti alimentari) attraverso il “sistema umano”. Il destino metabolico dei nutrienti e i loro effetti sulla fisiologia del sistema nervoso (osu quella di altri sistemi) non sono determinati in modo assoluto, ma sono probabilistici e influenzati da diversi fattori (rappresentati come barrette).

Si possono distinguere due tipi di barrette:

  • Unset corrisponde a fattori non modificabili, come età, sesso, background genetico, ecc.
  • L’altro set di barrette identifica fattori modificabili, come la regolazione epigenetica e/o trascrizionale dei geni, le modificazioni post-traduzionali degli enzimi, le condizioni fisiochimiche, emodinamiche, ecc., che potrebbero essere modificate attraverso ipotetiche “manopole di controllo”.

 

Le “manopole di controllo” rappresentano fattori esterni ad esempio

  • timing dei pasti
  • tipologia e durata dell’attività fisica
  • variazione della composizione e della funzione del microbiota intestinale

che possono essere sfruttati per ottimizzare gli effetti dei nutrienti sulla fisiologia del sistema nervoso.

Secondo il modello proposto, quindi, la salute del cervello può essere influenzata agendo su questa sorta di “manopole di controllo”. Il microbiota intestinale, oltre a far parte della barriera intestinale, nell’organismo umano svolge un ruolo quanto mai complesso, anche alla luce della numerosità e della diversità delle specie che compongono questo ecosistema: esso infatti svolge numerose funzioni, tra cui la maturazione e modulazione della risposta immunitaria dell’ospite (immunità innata e acquisita), interazioni (positive e negative) con agenti patogeni, regolazione della densità ossea, biosintesi delle vitamine, ecc. 

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