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Medicina generale

Microbiota intestinale, salute muscolare e longevità. Quale correlazione?

12 Lug 2018

Sappiamo che la struttura, la massa e la funzione muscolare si modificano con l’invecchiamento e che la forza inizia a declinare in entrambi i sessi intorno ai 45-50 anni.

La forza muscolare, la massa e la funzione sono i parametri attraverso i quali si valuta la sarcopenia uno dei fattori principali che portano alla fragilità fisica.

Una serie di dati suggerisce la possibilità di prevenire la sarcopenia: la cellula muscolare beneficia delle proteine, degli aminoacidi essenziali, ad esempio della leucina, dei metaboliti della leucina come l’HMB (idrossimetilbutirrato), della vitamina D e degli omega-3. Il fatto che questi macro e micronutrienti possano esercitare un effetto positivo sulla sintesi proteica a livello della cellula muscolare è però condizionato da una serie di fattori. Alcuni di questi non sono modificabili (come età, sesso e geni) mentre altri sono modificabili in base all’alimentazione (quando, cosa e quanto si mangia) e all’esercizio fisico.

Fra i fattori modificabili c’è anche il microbiota intestinale che a sua volta si modifica con l’invecchiamento. Normalmente oltre il 70% della flora batterica intestinale è composto da due phyla principali, i firmicutes (dal 60 all’80%) e i bacteroidetes (dal 20 al 40%). Con l’invecchiamento si verifica uno squilibrio fra questi due grandi componenti e ciò comporta una disregolazione immunologica, con creazione di un segnale infiammatorio, che probabilmente rappresenta uno dei link anche per l’apparato muscolare. Sappiamo che esistono correlazioni fra microbiota intestinale e singole malattie: l’artrite reumatoide, l’arteriosclerosi, l’obesità, la steatosi epatica, la fragilità, la malattia di Alzheimer.

Per quanto riguarda in particolare l’obesità, le malattie metaboliche e le alterazioni del microbiota entra in gioco una condizione di insulino-resistenza che aiuta a comprendere l’interazione fra il diabete e la sarcopenia in quanto proprio l’insulino-resistenza può essere uno dei fattori che contribuiscono alla sua comparsa.

Le alterazioni cui il microbiota va incontro con l’invecchiamento includono una diminuzione dei firmicutes e un aumento dei bacteroidetes. Il mutato pattern del microbiota correla con la fragilità alla cui base c’è proprio quella della salute muscolare. Questa correlazione implica anche che il microbiota potrebbe rappresentare un nuovo target terapeutico. È stato chiaramente dimostrato in che misura il microbiota può influenzare soprattutto il metabolismo proteico e quindi il muscolo.

In che modo il microbiota intestinale può agire sulla salute muscolare?

Il microbiota può modulare la disponibilità di aminoacidi e le evidenze suggeriscono la possibilità di modificare questa capacità tanto che, ad esempio, la somministrazione di antibiotici aumenta i livelli di aminoacidi circolanti, mentre la somministrazione di alcuni probiotici si associa a un particolare profilo di aminoacidi fecali; inoltre il microbiota intestinale esercita effetti indiretti sulla sintesi proteica attraverso il rilascio di composti quali l’acido linoleico, l’acetato e i sali biliari. Studi sperimentali (condotti nel Caenorhabditis elegans ndr) hanno mostrato come i batteri intestinali siano in grado di modulare l’attività mitocondriale e promuovere la longevità. Nel bilancio fra invecchiamento attivo e invecchiamento con disabilità entrano in gioco vari fattori, quali l’esercizio fisico e la dieta equilibrata, ma un ruolo è rivestito anche dai probiotici. Lattobacilli e bifidobatteri sono i probiotici più usati; alcuni di questi sono dotati di effetti specifici come nel caso del Lactobacillus Plantarum LP01 che favorisce un rapporto positivo fra citochine pro- e antinfiammatorie, del Lactobacillus Buchneri Lb26 che aumenta la biodisponibilità del selenio, importanti per la salute del muscolo, o del bifidobatterio animalis specie lactis BS05 dotato di proprietà antiossidanti che dovrebbero promuovere una protezione della sarcopenia, considerato che l’ossidazione è fra i meccanismi che la favoriscono.

In qualche modo la composizione genetica del microbiota potrebbe rappresentare uno dei meccanismi in grado di modificare la longevità: se l’omeostasi del microbiota intestinale influenza la salute dell’ospite e l’invecchiamento, lo sviluppo di probiotici geneticamente ingegnerizzati potrebbe rappresentare un nuovo paradigma terapeutico per promuovere un invecchiamento in salute. Una modulazione personalizzata, anche in base all’età, del microbiota potrà portare all’obiettivo di mantenere un profilo microbico tale da offrire le maggiori probabilità di prevenire le malattie e promuovere la salute muscolare.

 

Scopri di più sul microbioma nell’approfondimento della rivista Microbioma/microbiota

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