Medicina di Famiglia e Specialistica
Psichiatria

Ruolo dell’emivita nello sviluppo della dipendenza da sostanze: focus su nicotina e benzodiazepine

13 Mag 2022

da Evidence Based Psychiatric Care , Organo Ufficiale della SIP, Società Italiana di Psichiatria

 

Introduzione

Le droghe d’abuso che circolano oggi sul mercato sono un numero crescente; il Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali (DSM) nella sua ultima (quinta) versione elimina la distinzione tra uso di sostanze, abuso e dipendenza e li riassume sotto il termine generico “disturbo da uso di sostanze”, inclusi tabacco, ansiolitici, oppiacei, stimolanti, alcol e cannabinoidi. Lo scopo di questo articolo è quello di valutare come l’emivita della sostanza, correlata al suo metabolismo, si moduli la probabilità di sviluppare dipendenza.

Materiali e metodi

Per gli articoli è stata effettuata una ricerca informatizzata da inserire attraverso l’utilizzo di banche dati internazionali quali pubmed, scopus, researchgate, studioso di google, digitando parole chiave quali “dipendenza, emivita, sostanze psicoattive, farmacocinetica della nicotina, benzodiazepine”, integrato con i dati della letteratura. Inoltre sono dati da documenti cartacei come libri e articoli sono stati aggiunti. Gli articoli relativi al nuovo terapie appena approvate o in via di approvazione e relativi studi condotto.

Discussione e conclusioni

Tra le proprietà farmacocinetiche di ogni xenobiotico, l’emivita è una variabile che dipende sia da quella intrinseca caratteristiche della sostanza come lipofilia e assorbimento ma anche sulle caratteristiche del soggetto quali la funzionalità epatica e renale e la presenza di particolari polimorfismi genomici nei geni chiave che codificano enzimi proteici del citocromo P450 che sono substrati degli xenobiotici loro stessi. È stato dimostrato che le sostanze con un’emivita breve o ultracorta provocano dipendenza molto più facilmente di quelle con un’emivita lunga, dando luogo a picchi di rapido assorbimento, con conseguenti sensazioni di benessere rapide e intense, ma anche brevi periodi di permanenza nell’organismo con frequenti ed intensi brama e sintomi di astinenza da interdose. Occorre prestare molta attenzione la gestione dei pazienti che assumono farmaci di questo tipo.

 

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