Medicina di Famiglia e Specialistica
Psichiatria

Prevenzione del suicidio. Conoscenza delle linee guida dell’OMS e collaborazione tra media e professionisti della salute mentale in Italia

14 Ott 2022

da Journal of Psychopathology – Giornale di Psicopatologia

 

Giacinto D’Urso
Dottore in Psicologia, Formia (LT), Italia

 

Obiettivi

Nell’ambito delle misure definite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per contenere e ridurre i tassi di mortalità per suicidio, si evidenzia la necessità di migliorare la formazione dei professionisti impiegati nel settore dei media, in modo da garantire una copertura mediatica dei casi di suicidio in linea con le linee guida emanate nel 2017.

L’obiettivo di questo studio è osservare se in Italia:

  1. i professionisti dei media sono informati sulle linee guida dell’OMS, sul ruolo che possono svolgere nella prevenzione del suicidio e la loro disponibilità a collaborare con i professionisti della salute mentale per garantire una migliore copertura mediatica dei casi di suicidio;
  2. gli specialisti della salute mentale sono in grado di comunicare il suicidio e di indirizzare il lavoro dei professionisti dei media verso l’implementazione delle raccomandazioni dell’OMS.

 

Metodi

È stato preparato un sondaggio online, ospitato dalla piattaforma google.it (https://www.google.it/intl/it/forms/about/), e il link al questionario è stato diffuso attraverso i social network in Italia (Facebook e LinkedIn). Per orientare correttamente la selezione, tale indagine è stata condivisa solo in “gruppi professionali chiusi” (es. giornalisti, psicologi, psichiatri, ecc.). I partecipanti hanno potuto aderire all’iniziativa da ottobre 2021 a marzo 2022 e rispondere anonimamente alle domande online, su base volontaria. Al termine dell’indagine, 170 persone (70 professionisti dei media e 100 professionisti della salute mentale) avevano completato con successo il questionario.

 

I risultati

L’analisi dei dati raccolti con il presente studio conferma che, anche in Italia, la conoscenza delle linee guida OMS 2017 non è ottimale. È necessaria una maggiore collaborazione tra media e professionisti della salute mentale, anche se questi ultimi non si sentono pronti a sostenere un’intervista sul tema del suicidio. Inoltre, è necessaria una formazione specifica per affrontare con maggiore competenza questo tema sociale e sanitario, inserendolo nel quadro delle linee guida dell’OMS.

 

Conclusioni

In conclusione, è auspicabile attuare delle strategie concordate a livello internazionale, per migliorare la conoscenza delle linee guida OMS 2017 e la loro applicazione uniforme in tutto il mondo. In questo quadro, è necessario individuare delle soluzioni che, attraverso un ciclo virtuoso di formazione e impiego, permettano di rafforzare e aggiornare il background dei professionisti dei media e della salute mentale, facilitando la loro collaborazione e valorizzando il loro ruolo di “attori di salute pubblica”.

 

Parole chiave: suicidio, media, effetto Papageno, effetto Werther, giornalismo, OMS

 

Introduzione

Il suicidio è un fenomeno mondiale che colpisce l’intera società, con un impatto significativo sull’opinione pubblica, sulle famiglie e sulle comunità. È un atto deliberato con cui un individuo decide di togliersi la vita, ed è una scelta spesso imprevedibile e con motivazioni complesse, che sottende una situazione in cui si vive una vita di grande dolore.

Tale sofferenza è strutturata in modo molto complesso perché ha una natura multidimensionale e multideterminata. Può avere un’origine organica (cioè essere la conseguenza di una disabilità o di una patologia), ma può anche essere il prodotto dell’interazione di una serie di variabili di natura psicosociale che tendono a indurre le persone ad adottare comportamenti di dipendenza (ad esempio, abuso di droghe e alcol) che, nel tempo, finiscono per limitare il loro benessere psicofisico e, di conseguenza, la qualità della loro salute mentale.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nel 2019 più di 700.000 persone si sono suicidate nel mondo, con un’incidenza di 1 caso ogni 100 decessi. L’Istituto Nazionale di Statistica ha rilevato che il tasso di mortalità per suicidio in Italia, nel periodo 2015-2017, è stato di 6 per 100 mila residenti (inferiore alla media europea di 11 per 100 mila). Questo tasso aumenta con l’età, dallo 0,7 nei giovanissimi (fino a 19 anni) a 10,5 negli anziani, con valori 4 volte più alti nei maschi che nelle femmine. Nella fascia di età 20-34 anni, il suicidio è una causa di morte significativa (12% dei decessi).

 

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