Medicina di Famiglia e Specialistica
Salute e sanità

Chirurgia Plastica e Ricostruttiva: radici e direzioni future di una disciplina in continua evoluzione

23 Gen 2023

da Plastic Reconstructive & Regenerative Surgery, organo ufficiale della Società Italiana di Microchirurgia (S.I.M.) e della Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica (SICPRE), e partnership della Società Italiana di Medicina Estetica (SIME) e dell’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica (AICPE)

 

Valerio Cervelli, Benedetto Longo

Cattedra di Chirurgia Plastica, Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università di Roma Tor Vergata, Roma, Italia

 

Editoriale

La chirurgia plastica è oggi una disciplina ben riconosciuta e apprezzata dalla comunità chirurgica. Le sue radici possono essere ricondotte a tempi molto antichi, con testimonianze scritte fin dal 3000 a.C.. La più antica procedura descritta è la ricostruzione di difetti nasali, che compare in un antico testo medico egiziano, noto come Papiro Edwin Smith1. Le descrizioni dei primi innesti cutanei e delle tecniche basate sui lembi per la ricostruzione nasale si trovano nel trattato indiano Sushruta Samita, scritto nel 600 a.C. dal medico ayurvedico Sushruta, che è considerato il padre della chirurgia plastica2. Queste testimonianze scritte dimostrano come i concetti di bellezza, miglioramento di sé e armonia estetica, insieme ai principi ricostruttivi su cui si basa la chirurgia plastica, facciano parte del patrimonio culturale umano fin dalle origini.

Se si pensa che le prime testimonianze di ricostruzione dei tessuti risalgono a tempi in cui non esisteva l’anestesia, il controllo delle infezioni era scarso e le tecniche chirurgiche erano meno sviluppate, non sorprende vedere come la chirurgia plastica si sia evoluta nel tempo, di concerto con l’esperienza acquisita e i progressi testimoniati in tutti i campi della medicina e della chirurgia. Le prime ricostruzioni prevedevano l’uso di innesti e lembi peduncolati, sulla scia delle esperienze dell’antichità. Nel 1400 Antonio Branca descrisse una ricostruzione in due fasi dei difetti nasali con l’uso di lembi peduncolati dell’arto superiore, che fu poi richiamata e ulteriormente dettagliata da Gaspare Tagliacozzi nel Gasparis Taliacotii De Curtorum Chirurgia per insitionem Libri Duo, considerato un testo di riferimento dedicato alla chirurgia plastica e alla ricostruzione. I successivi progressi significativi della chirurgia plastica si sono verificati nel XX secolo, a causa delle necessità imposte dalle guerre mondiali, durante le quali i medici militari hanno dovuto affrontare ustioni estese e difetti tissutali che hanno richiesto l’adozione di strategie ricostruttive innovative. Le ricostruzioni con lembi peduncolati sono state introdotte e rese popolari all’inizio del 1900 per la riparazione di difetti estesi dovuti a traumi balistici e ustioni.

Tuttavia, l’innovazione rivoluzionaria nella chirurgia plastica ricostruttiva è arrivata negli ultimi decenni, con l’avvento della microchirurgia e di studi approfonditi sull’anatomia vascolare. L’introduzione dei lembi microchirurgici ha ampliato l’armamentario delle tecniche ricostruttive, ottimizzando l’uso di tessuti autologhi per la copertura e il ripristino di quasi tutti i difetti tissutali. Ad oggi, i lembi microchirurgici, che rappresentano la migliore evoluzione tecnica degli approcci ricostruttivi egiziani e indiani, sono apprezzati come cavallo di battaglia per la ricostruzione di ferite scarsamente vascolarizzate e di difetti tissutali complessi derivanti da traumi e resezioni oncologiche, evitando – quando possibile – interventi in più fasi e fornendo risultati estetici sempre migliori. Il valore della chirurgia plastica va quindi riconosciuto nel fatto di essere una disciplina che risolve i problemi, che si è evoluta parallelamente ai progressi tecnici, alle conoscenze scientifiche e all’intuizione creativa, per garantire le soluzioni ricostruttive più adatte e piacevoli a vantaggio di diverse specialità mediche e chirurgiche. Al giorno d’oggi i principi della chirurgia plastica sono fondamentali per qualsiasi procedura ricostruttiva e la disciplina trova applicazione in molti campi chirurgici3-5. L’introduzione dei lembi perforanti ha segnato un’ulteriore evoluzione della chirurgia basata sui lembi, consentendo di personalizzare e adattare la ricostruzione dei difetti tissutali, riducendo al minimo la morbilità del sito donatore.

Nonostante i progressi compiuti finora nel campo della chirurgia ricostruttiva, quelle che oggi vengono definite strategie ricostruttive convenzionali presentano dei limiti quando si tratta di lesioni che causano gravi deturpazioni del volto, amputazioni delle estremità e altri difetti tissutali complessi che richiedono un fine ripristino morfofunzionale. A questo proposito, il campo dell’allotrapianto composito vascolarizzato (VCA) ha portato risultati significativi, con il primo trapianto di mano nel 1998 e il primo trapianto di faccia eseguito con successo nel 2005, fornendo soluzioni efficaci anche per difetti tissutali complessi. L’ingegneria tissutale (TE) rappresenta una disciplina promettente e all’avanguardia, che probabilmente aprirà nuove strade per la ricostruzione dei tessuti, fondendo la scienza di base e i progressi tecnologici con i principi e l’arte della chirurgia plastica 6.

Nello sforzo fedele e incessante di fornire la soluzione più adatta e piacevole per la ricostruzione dei difetti tissutali, ogni chirurgo dovrebbe sempre mantenere una prospettiva incentrata sul paziente, avendo cura delle aspettative e delle esigenze. Come scrisse uno dei padri della chirurgia plastica, “noi restauriamo, ricostruiamo e rendiamo integre quelle parti che la natura ha dato, ma che la fortuna ha tolto. Non tanto per deliziare l’occhio, quanto per rallegrare lo spirito e aiutare la mente degli afflitti” (Gaspare Tagliacozzi, 1597).

 

Bibliografia

  1. Breasted JH. The Edwin Smith surgical papyrus. The University of Chicago Press; 1930.
  2. Champaneria MC, Workman AD, Gupta SC. Sushruta: father of plastic surgery. Ann Plast Surg 2014;73:2-7. https://doi.org/10.1097/SAP.0b013e31827ae9f5
  3. Longo B, D’orsi G, Orlando G, et al. Recurrent dermatofibrosarcoma protuberans of the clavicular region: radical excision and reconstruction with Latissimus Dorsi myocutaneous flap. PRRS 2022;1:14-19. https://doi.org/10.57604/PRRS-002
  4. Pierazzi DM, Arleo S, Faini G. Combination of LICAP and IMAP flap for treatment of long-lasting cutaneous fistulas of the chest wall with osteomyelitis. PRRS 2022;1:2023. https://doi.org/10.57604/PRRS-003
  5. Felici N, Delle Femmine PF, Tosi D, et al. Common peroneal nerve injuries at the knee: outcomes of nerve repair. PRRS 2022;1:6-13. https://doi.org/10.57604/PRRS-001
  6. Liu Y, Guo S, Wei S, et al. A novel nitric oxide-releasing gel for diabetic wounds. PRRS 2022;1:24-33. https://doi.org/10.57604/PRRS-004

 

 

VAI AL SITO

 

 

Le informazioni che si trovano in questo sito si intendono per un uso esclusivamente informativo e non possono in alcun modo sostituire la consultazione con il proprio medico.

Pacini Editore Srl
via Gherardesca 1, 56121 Pisa • cod.fisc, p.iva, reg.imp.prov.pi 00696690502 • Cap.soc.iv. 516.000 euro
Copyright © 2015. All Rights Reserved.
Cookie Policy | Privacy policy | Politica della Qualità Ambiente e Sicurezza