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Rischio cardiovascolare

Malattie cardiovascolari e differenze di genere

10 Feb 2016

Le malattie cardiovascolari, come ipertensione arteriosa, scompenso cardiaco, infarto miocardiaco, costituiscono uno dei problemi di salute pubblica più rilevanti nel nostro Paese e nel mondo occidentale, a causa dell’elevata morbilità e mortalità di cui sono responsabili, delle
disabilità conseguenti ai danni funzionali e agli eventi degli elevati costi assistenziali e previdenziali che determinano.

Per prevenire lo sviluppo di tali malattie sono nate le carte del rischio, utilizzate per calcolare la possibilità di contrarre problemi cardiovascolari in soggetti sani, in un arco di tempo generalmente di 10 anni.

Tutte le principali carte/algoritmi esprimono proiezioni di rischio differenziate in base alla presenza o meno di poche variabili tra le quali assume particolare rilevanza il genere, che tutti i principali modelli di stratificazione del rischio CV presentano. Ciò che emerge invariabilmente in tutte le carte è che la previsione di eventi è maggiore nel sesso maschile rispetto al sesso femminile, seppure con differenze non del tutto sovrapponibili.

Sulla base di questo dato è interessante rivalutare le caratteristiche e le peculiarità delle principali carte disponibili.

Le carte del rischio nella prevenzione di malattie cardiovascolari

Vediamo quali sono le 3 tipologie di carte del rischio e scopriamo, nel volume di approfondimento contenuto nella collana Disease Management, quali sono le principali differenze di genere sulla prevenzione e cura delle malattie cardiovascolari.

  • Carte di Framingham: sono state le prime carte del rischio messe a disposizione della comunità scientifica e rappresentano un riferimento mondiale. Hanno fornito un modello di calcolo semplice e facilmente applicabile su larga scala, che ha dato la possibilità ai medici di censire in modo omogeneo e riproducibile il rischio CV dei propri pazienti.
  • Carte del rischio Europee: sono state formulate nel 2003, con la pubblicazione delle linee guida europee per la prevenzione delle malattie CV. L’aspetto innovativo è rappresentato dal fatto che per la prima volta sono state prodotte carte differenziate per le popolazioni dell’Europa settentrionale e meridionale, considerando che le proiezioni di rischio per gli abitanti dei Paesi nordici erano superiori a quelle degli abitanti dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Inoltre, le carte del rischio europee sono state elaborate come carte di mortalità e non di morbilità.
  • Carte del rischio italiane Progetto Cuore: il Progetto Cuore dell’Istituto Superiore di Sanità ha avuto inizio alla fine degli anni ’90 grazie a un finanziamento del Ministero della Salute con i seguenti obiettivi: impiantare un registro di popolazione per il monitoraggio degli eventi CV, realizzare un’indagine per valutare la distribuzione dei fattori di rischio, la prevalenza delle condizioni di rischio e delle malattie CV nella popolazione adulta italiana, valutare il rischio CV della popolazione italiana e realizzare strumenti di valutazione del rischio di facile.

Rispetto alle altre carte, qui è stata inserita la variabile diabete, determinando un elemento di valutazione controverso in quanto la presenza di diabete di per se stessa individua già una condizione di rischio CV elevato.

Le tre tipologie di carte del rischio mettono in evidenza una differenza fra uomini e donne nella possibilità di contrarre malattie cardiovascolari e nella risposta a diversi tipi di terapia.

Per saperne di più scarica gratuitamente il volume “Rischio Cardiovascolare e differenze di genere” di R. Michieli, M.Rocchi, G. Dogà e D.Parretti.

Le informazioni che si trovano in questo sito si intendono per un uso esclusivamente informativo e non possono in alcun modo sostituire la consultazione con il proprio medico.

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