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Medicina generale

L’incidenza del microbiota nel postpartum

29 Nov 2018

Torniamo a parlare del microbiota, l’insieme dei batteri non patogeni, con particolari proprietà fisicometaboliche, che compongono una specifica comunità microbica. Per essere ancora più precisi dobbiamo fare una distinzione fra quest’ultimo e microbioma, termine con il quale non ci si riferisce soltanto ai microrganismi, ma anche al loro ambito d’azione.

Abbiamo già affrontato, negli articoli precedenti, la relazione tra le alterazioni del microbiota in particolari condizioni come la fragilità nell’anziano e la malattia renale cronica, vediamo adesso quale ruolo può giocare nel postpartum.

Postpartum e microbiota

Il postpartum è una condizione particolarmente delicata associata a un’aumentata incidenza di ricadute di molti disturbi psichici, in particolare dei disturbi dell’umore.

Circa il 13% delle donne è colpita da depressione postpartum, condizione caratterizzata da umore deflesso e intensa ansia, bassa autostima con sensazione di incapacità a far fronte alle richieste del bambino. In questo contesto critico la relazione madre-bambino è spesso fortemente disturbata, con conseguenze a lungo termine sullo sviluppo emotivo e cognitivo del bambino.

Alla patogenesi della depressione postpartum potrebbero concorrere alterazioni del microbiota materno, infatti in uno studio molto recente è stato dimostrato come l’esposizione a terapia antibiotica a scopo profilattico durante il parto sia predittiva dell’insorgenza di sintomi depressivi fino a un mese dopo il parto, ipotizzando così che l’effetto disbiotico della terapia antibiotica possa contribuire alla comparsa dei sintomi depressivi.

Tale osservazione fa ipotizzare un legame diretto fra alterazioni del microbiota e depressione postpartum, che ha spinto a sperimentare l’efficacia di un trattamento volto a correggere le alterazioni del microbiota in questa particolare fase della vita delle donne.

Nell’unico studio finora pubblicato, condotto in Australia, a 423 donne in gravidanza veniva somministrato:

  • il probiotico Lactobacillus rhamnosus
  • oppure un placebo dalla 16° settimana di gestazione fino a 6 mesi dopo il parto

al fine di valutare gli eventuali effetti sull’emergere di ansia e depressione postpartum. Si è notato che le madri sottoposte a trattamento con il probiotico manifestavano una quota significativamente minore di sintomi depressivi e ansiosi postpartum rispetto a quelle che erano state trattate con placebo.

Oltre agli effetti sulla salute materna, gli eventi che coinvolgono il microbiota durante il postpartum hanno dimostrato di avere un impatto significativo anche sulla salute del bambino, il cui microbiota viene determinato sia durante la vita intrauterina, sia durante il parto, quindi attraverso l’allattamento nei primi mesi di vita.

In uno studio condotto successivamente sono stati analizzati topi nati da madri colonizzate con il microbiota da dieta ad alto contenuto calorico osservando che, nel tempo, sviluppavano una maggiore frequenza di comportamenti ansiosi e compulsivi rispetto a quelli nati da madri colonizzate con microbiota determinato da una dieta a basso contenuto calorico, dimostrando per la prima volta come il microbiota in gravidanza possa determinare alterazioni comportamentali assimilabili a quelle osservate nei disturbi psichiatrici. Il prossimo passo sarà valutare anche nell’uomo la relazione fra microbiota materno e comportamento o psicopatologia della prole.

In conclusione, sembra che una condizione di disequilibrio del microbiota materno in gravidanza possa aumentare il rischio di depressione nel postpartum. Oltre alle note conseguenze di questa condizione sulla salute della diade madre-bambino, è necessario tenere in considerazione come gli eventi che si verificano durante e dopo il parto abbiano effetti significativi sul microbiota del neonato, potendone influenzare la salute futura fino all’età adulta.

Leggi l’approfondimento completo nell’ultimo fascicolo della rivista Microbioma/Microbiota.

 

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