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Alimentazione

La prevenzione dell’obesità in età pediatrica

21 Dic 2020

Sempre più spesso, in tutto il mondo, sentiamo levarsi grida d’allarme su un fenomeno preoccupante: quello dell’obesità infantile.

Nonostante l’attenzione e le risorse messe a disposizione per la prevenzione, ci scontriamo sempre di più con le difficoltà legate alla complessità delle problematiche che ruotano intorno a questo fenomeno e rendono spesso vane le azioni intraprese.

L’obesità infantile, oggi, ha un grande impatto sociale.

È infatti uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo futuro di molte malattie croniche. In Italia, circa 3 bambini su 10 presentano un eccesso ponderale e in 1/3 di essi si configura uno stato di obesità. Diversamente da quanto creduto, l’obesità raramente ha un’eziologia puramente genetica o endocrina: sono di grande importanza i fattori ambientali, come gli errori alimentari e lo stile di vita sedentario, oltre ai fattori psicologici individuali e familiari. Troppo frequentemente i genitori, e non solo, sottovalutano o riconoscono tardivamente la loro importanza come concausa dell’eccesso ponderale del bambino.

Per esempio, spesso si ritiene che, con la crescita, il bambino possa riequilibrare il rapporto tra peso e altezza spontaneamente, dimostrando una scarsa consapevolezza delle complicanze associate comunemente a questo fenomeno. Considerato che non esistono farmaci idonei a trattare il bambino con obesità, la prevenzione riveste un’importanza primaria, attraverso l’educazione a corretti stili di vita diretti in gran parte al contrasto della sedentarietà e all’implementazione dell’attività motoria e fisica, oltre che all’acquisizione di corrette abitudini alimentari.

Per il raggiungimento dell’obiettivo, quindi, è indispensabile coinvolgere l’intera famiglia. Qualora, nonostante la prevenzione, si instauri un eccesso ponderale, è fondamentale intervenire tempestivamente per combattere la progressione e la comparsa di complicanze.

Con l’istituzione dell’Ambulatorio multidisciplinare per la diagnosi e la cura dell’obesità dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Meyer di Firenze, giunto al secondo anno di attività, è stato avviato un programma di contrasto di questo fenomeno, mirato alla presa in carico globale del paziente affetto da obesità grave.

Il progetto è nato e portato avanti grazie all’impegno di tutto il gruppo di lavoro: il pediatra Franco Ricci, la psicologa Alessandra Bettini, la dietista Maria Amina Sammarco, che hanno espresso così tanta passione nel far capire la complessità del problema e la necessità di una “visione a 360 gradi”.

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