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Medicina generale

La gestione della tossicità nell’immunoterapia. La parola all’esperto.

20 Dic 2018

Torniamo a parlare di immunoterapia che ha cambiato notevolmente la storia clinica di alcune patologie neoplastiche come il tumore al polmone o il melanoma.

Una delle sfide che ha dovuto affrontare l’oncologo con l’avvento dell’immunoterapia è stata quella di saper riconoscere e gestire una tossicità completamente nuova e diversa da quella della chemioterapia o dei farmaci a bersaglio molecolare mirato; gli eventi avversi, infatti, non sono causati dall’azione diretta del farmaco sugli organi sani, ma da una iperattivazione del sistema immune, come spiega Federica Bertolini (Oncologia Medica, Università di Modena).

Al fine di aiutare e supportare il medico di base nella gestione della tossicità da immunoterapia, in un numero di pazienti che sta aumentando considerevolmente, l’oncologa Bertolini ha scritto un suo contributo, pubblicato su SIMG, consultabile qui, a cui fa riferimento l’intervista. L’oncologa spiega che la tossicità da immunoterapia ha un meccanismo d’azione che si basa sul fatto che i farmaci immunoterapici vanno a sbloccare l’inibizione che le cellule neoplastiche attuano sulle cellule del nostro sistema immunitario. Lo sblocco del sistema immunitario fa sì che il sistema immune venga attivato e può causare un incremento di quella che è una tossicità autoimmune, cioè un’iperstimolazione del sistema immunitario.

La tossicità immuno-correlata nelle forme più gravi è in numero e frequenza molto più bassa rispetto alle altre metodiche terapeutiche fino ad oggi utilizzate, in particolare la chemioterapia. In relazione al tipo di tossicità causate dall’iperstimolazione del sistema immunitario, l’oncologa Bertolini individua le seguenti

  • epatica
  • cutanea
  • endocrina
  • polmonare
  • gastrointestinale

specificando che nella maggior parte dei casi sono di grado lieve-moderato; è sufficiente quindi sospendere l’infusione del farmaco ed aspettare che la tossicità si riduca per poi riprendere l’immunoterapia. Nelle tossicità più gravi il trattamento della tossicità immunorelata prevede l’utilizzo dello steroide; l’immunosoppressione legata allo steroide blocca l’iperstimolazione del sistema immunitario.

È fondamentale che il medico di base sia informato su tutti questi aspetti per trasmettere le informazioni necessarie al paziente nel momento in cui prescrive un farmaco immunoterapico: il paziente deve essere adeguatamente informato affinché possa segnalare la tossicità come la diarrea, il prurito, la difficoltà repiratoria. La consapevolezza degli effetti collaterali consentirà di gestire al meglio l’immunoterapia che sta diventando un’arma valida in diverse patologie come il tumore al polmone o il melanoma.

Per ulteriori approfondimenti guarda anche l’intervista a Patrizia Giannatiempo sull’immunoterapia in oncologia.

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