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Pediatria

I pericoli della rete per i bambini e gli adolescenti

15 Ott 2018

L’utilizzo del web, attraverso computer, smartphone o tablet è diventato sempre più un mezzo di aggregazione, di scambio e di comunicazione anche tra gli adolescenti. Spesso i ragazzi riescono a trovare nella rete una propria competenza sociale che non riescono ad ottenere nella vita reale e trascorrere del tempo online è più gratificante della vita quotidiana. Purtroppo l’eccessiva frequentazione della rete può diventare una forma di disagio psicosociale e sfociare in spiacevoli incontri.

Alcuni fenomeni

Uno di questi è il grooming: si tratta di una manipolazione psicologica utilizzata da adulti potenziali abusanti che attraverso i social network e le chat cercano di mettersi in contatto con i minori, stabilire un rapporto emozionale con lo scopo di realizzare un’attività sessualizzata. Purtroppo il fenomeno è sempre più diffuso, secondo il Telefono Azzurro i casi sono triplicati in 3 anni, dal 4,4% al 14,2%. Spesso il genitore ritiene improbabile che il proprio bambino possa incontrare un pedofilo.

Negli ultimi anni emerge anche un altro fenomeno, il sexting: definisce l’invio, la ricezione e la condivisione di testi, video ed immagini sessualmente esplicite. Nella solitudine della propria camera i ragazzi si sentono liberi di esplorare, si scattano anche foto dove sono nudi e le inviano. Spesso però tali immagini o video, anche se inviati ad una stretta cerchia di persone, si diffondono in modo incontrollabile e possono creare seri problemi. L’invio di foto che ritraggono minorenni in pose esplicite configura il reato di pedopornografia. Gli adulti, dal canto loro, tendono a ignorare l’esistenza del fenomeno o a sottovalutarla. Un dato sulla diffusione? Almeno il 35,9% dei ragazzi conosce una persona che abbia fatto sexting. Le conseguenze possono essere gravi: diminuzione dell’autostima, insorgenza di episodi depressivi, paura, frustrazione, problemi scolastici, ecc.

Spesso per i giovani che stanno crescendo a stretto contatto con le tecnologie, la vita online e quella offline è davvero la stessa. Gli episodi di bullismo possono anche evolvere nel cyberbullismo, fenomeno in cui le nuove tecnologie vengono utilizzate per intimorire, molestare, mettere in imbarazzo e far sentire a disagio alcune persone, ritenute le più deboli. Il 15,9% dei ragazzi è vittima di bullismo online e offline.

Un altro fenomeno è anche il gambling, cioè il gioco d’azzardo per i più giovani, spesso promosso nei social media (Facebook o Youtube). Da ricordare che la partecipazione di un minore a giochi online con vincite in denaro è ovviamente vietata dalla legge.

 

Qualche dato

Nel 2013 le parole “sesso” e “porno” sono state tra le prime cinque ricercate sul web da minori di 18 anni. La parola “porn” è addirittura al 4° posto nella classifica delle parole più cercate dai minori di 7 anni.

ll 25% dei giovani tra i 14 e i 16 anni passa troppo tempo collegato ai siti porno vietati ai minori di 18 anni, con il rischio di sviluppare disfunzioni sessuali. È fondamentale il dialogo tra adulti e adolescenti, i ragazzi devono poter parlare di tutto ciò che accade e raccontare ai loro genitori le esperienze online. Aiutare i figli a navigare in rete in modo sicuro è necessario.

 

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