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eHealth 3.0 e Human Data Hub: il futuro è nei dati?

9 Gen 2020

Oscar Lambrughi, visionario imprenditore del Digital Pharma, già nel 2015 esordiva sul suo blog con un articolo dal titolo: “L’analisi del DNA Online: il primo passo verso la “Human-data Hub”.

Oggi, 4 anni più tardi, l’importanza del dato e l’attenzione maniacale dedicata a privacy e informazioni sui pazienti è ormai un fenomeno assodato, anche in un mondo delicato come quello Healthcare.
GIDM ha intervistato Oscar per comprendere meglio il sistema dello Human Data-Hub e riflettere sulle implicazioni per i medici e gli scenari futuri.

Ne abbiamo riassunto alcuni punti:

 

Cosa si intende con Human Data Hub?

“Lo Human data Hub è un ecosistema che si basa sulla raccolta continua e massiva dei dati biometrici del paziente. […]” afferma Oscar.

Si tratta di dati che vengono successivamente registrati in Cloud ed elaborati da algoritmi predittivi, ovvero calcoli matematici che generano delle evidenze utili sia per il paziente (per una gestione migliore dello stile di vita e della salute) che per il medico (per potenziare la sua professione).

Quali risvolti per la professione medica? 

Secondo la visione di Oscar, la professione del medico non sarà minacciata da questo sistema ma, al contrario, potenziata proprio dalle sue nuove evidenze: le attività potranno essere programmate in modo migliore, si risparmierà tempo nella diagnosi e si potranno prevenire delle esigenze o problematiche del paziente.

Questo sistema innovativo sta contribuendo a creare nuovi corsi di laurea, particolarmente avviati in California ma anche a Milano, con l’obiettivo di formare figure che siano al tempo stesso medici ed ingegneri. Oscar sostiene che in una prima fase storica queste figure configureranno gli algoritmi predittivi, che verranno successivamente integrati ed utilizzati dai colleghi nella loro professione.

Quando avverrà il cambiamento?

Anche su questo punto Oscar non ha dubbi: il cambiamento è già in atto, soprattutto in America, dove questo tipo di tecnologia è già utilizzata: si parla di un processo digitale ad anello chiuso, che parte dalla sintomatologia, passa per la visita medica, fino alla diagnosi e all’invio del farmaco presso la casa del paziente; tutto ciò attraverso il semplice utilizzo di uno smartphone.

Va comunque sottolineato che questo tipo di approccio innovativo, ad oggi, vale solo per patologie semplici che non necessitano di diagnosi troppo specifiche.

Guarda l’intervista completa.

Le informazioni che si trovano in questo sito si intendono per un uso esclusivamente informativo e non possono in alcun modo sostituire la consultazione con il proprio medico.

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