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Medicina generale

Come difendersi dal caldo afoso?

1 Ago 2017
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Le temperature in questi giorni stanno raggiungendo livelli record in tutta la penisola e l’ondata di caldo non accennerà a diminuire per almeno altri 8-10 giorni. Tenendo conto di queste previsioni, abbiamo deciso di parlare con il Dott. Franco Marchetti, medico di medicina generale e giornalista, che ci ha spiegato quali sono i rimedi classici contro la calura e le patologie più a rischio di questo periodo.

Dott. Marchetti, quali sono le raccomandazioni generali per difendersi dalle alte temperature estive?

Alcune accortezze sono sicuramente utili per difendersi dal caldo estivo e per limitarne le possibili conseguenze negative sulla salute, anche se bisogna tener conto che la loro adozione deve essere soprattutto attenta nelle popolazioni più a rischio, a partire dagli anziani e dai malati cronici. Alcune misure sono banali, come cercare di mantenere più fresco l’ambiente aprendo le finestre solo al mattino presto e di notte e tenendo invece chiuse finestre, tende e tapparelle nelle ore più calde. Sì ai condizionatori, purché non siano regolati a una temperatura troppo bassa che espone a sbalzi di temperatura nocivi. In genere la temperatura ideale per l’ambiente domestico è intorno ai 24-26 gradi. Un altro semplice accorgimento per combattere il caldo è fare bagni o docce tiepide.

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Un altro aiuto viene anche dall’alimentazione, in particolare dall’apporto di liquidi. È importante bere spesso, idealmente circa 2 litri nella giornata, limitando però le bibite gassate e zuccherate, the e caffè ed evitando completamente gli alcolici. Vale la pena ricordare che gli anziani spesso non avvertono lo stimolo della sete per cui devono essere invitati a bere anche quando non hanno sete. Ottimo anche il consumo di frutta e verdura che garantiscono l’apporto, oltre che di acqua, anche di vitamine e sali minerali, mentre sarebbe meglio evitare cibi pesanti, elaborati, difficili da digerire.

Un altro consiglio di ordine generale è di evitare di uscire di casa nelle ore più calde, indicativamente dalle 11 del mattino al tardo pomeriggio; in ogni caso quando si esce è bene indossare vestiti freschi, morbidi, di cotone o lino. Attenzione anche a quando si sale in macchina: se per caso era stata parcheggiata al sole, prima di entrarvi è opportuno tenere aperte le portiere per arieggiare l’abitacolo e partire con i finestrini abbassati o il condizionatore acceso.

Quali malattie e terapie correlate possono costituire un problema con il grande caldo? Cosa fare?

Una particolare attenzione deve essere prestata da alcuni individui a maggior rischio di complicazioni. Accanto agli anziani, che peraltro spesso sono anche portatori di una o più malattie croniche, ci sono i soggetti con malattie cardiovascolari, respiratorie, renali, le persone con diabete, i pazienti con malattie psichiatriche e in generale tutte le persone non autosufficienti.

Nel caso, ad esempio, dei pazienti ipertesi o cardiopatici è possibile che si verifichi un calo eccessivo della pressione, che può manifestarsi soprattutto nei cambiamenti di posizione per cui è opportuno evitare bruschi passaggi, per esempio quando ci si alza in piedi dopo essere stati seduti o sdraiati. Poiché poi il caldo può interferire con i farmaci usati per ridurre la pressione è opportuno consultare il medico affinché valuti l’opportunità di un aggiustamento dei dosaggi. Un altro gruppo a maggior rischio calore è rappresentato dai diabetici, soprattutto per la maggior facilità che hanno di andare incontro a disidratazione. È quindi opportuno che la persona con diabete beva adeguate quantità di liquidi, evitando ovviamente le bevande zuccherate, ed esegua con maggior frequenza i controlli della glicemia. Anche i pazienti con malattie renali devono fare più attenzione nei periodi più caldi a non disidratarsi e a tenere la pressione sotto controllo. Se dovessero osservare un calo di peso o una riduzione della pressione è prudente che consultino il proprio medico. Nelle persone affette da disturbi psichici il rischio è riconducibile alla loro minore consapevolezza del pericolo e quindi alla mancata adozione di comportamenti adeguati. Questo vale a maggior ragione nei soggetti non autosufficienti che dipendono dagli altri sia per il controllo della temperatura dell’ambiente in cui vivono, sia per l’assunzione dei liquidi.

Le informazioni che si trovano in questo sito si intendono per un uso esclusivamente informativo e non possono in alcun modo sostituire la consultazione con il proprio medico.

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