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Diabetologia

Diabete: attività fisico-motoria e sport

14 Nov 2017
diabete2-sport

 

In Italia Il diabete di tipo 2 compisce più di 3 milioni di soggetti. Oltre al trattamento farmacologico e la dieta, l’attività fisico-motoria rappresenta un’altra importante arma per contrastare la malattia.

Al Dr Giuseppe Pipicelli*, diabetologo,  abbiamo chiesto quali vantaggi si possono ottenere ed anche come il diabete non rappresenti un limite a praticare lo sport agonistico.

 

L’attività fisico-motoria è un arma per prevenire e contrastare il diabete di tipo 2?

 

L’attività fisica e sportiva non solo è fondamentale nel prevenire e controllare il diabete di tipo 2 ma è anche un mezzo di miglioramento dell’autostima del paziente con la consapevolezza che può raggiungere risultati nello sport risultati al pari ed anche superiori a persone non affette da diabete come dimostrano i numerosi esempi di campioni di vari sport.

 

Possiamo dire che il medico dovrebbe “prescrivere attività fisica” nei soggetti con pre-Diabete e Diabete di tipo 2? Con quali criteri? Con quali obiettivi?

 

L’attività fisica va prescritta sempre in quanto insieme alla dieta e alla terapia farmacologica sono i cardini della cura del diabete di tipo 2.

D’altro canto l’attività fisica e una dieta varia e equilibrata sono i fondamenti per un corretto stile di vita.

Nei pazienti con diabete di tipo 2 noi consigliamo attività fisica almeno 4-5 volte a settimana. L’esercizio fisico deve avere la durata di 45/60 minuti per seduta.

L’obiettivo è, ovviamente , migliorare il controllo metabolico del diabete mellito.

 

Altra cosa è l’attività agonistica, amatoriale o professionale, sia nei soggetti con Diabete di tipo 1 sia in quelli con Diabete di tipo 2. Quali sono gli attuali orientamenti nella pratica quotidiana?

 

L’attività agonistica sia amatoriale che professionale può essere agevolmente praticata nei soggetti con diabete di tipo 1 e di tipo 2 con condizioni fisiche che consentano la pratica della stessa. A differenza della semplice attività fisica viene richiesta una più attenta conoscenza del metabolismo del glucosio e delle modifiche della glicemia prima durante e dopo la gara con i limiti dei valori glicemici per poter effettuare in tutta sicurezza l’attività agonistica . In questo processo devono essere coinvolte tutte le figure (allenatore, dirigenti etc.) che ruotano intorno all’atleta.

Esisto casi di atleti che hanno raggiunto ottimi livelli pur essendo diabetici?

Ne esistono molti. Eccone alcuni tratti dall’opuscolo FARE SPORT CON IL DIABETE di Gerardo Corigliano www.aniad.org:

  • Giuseppe Isalberti: giocatore italiano professionista di pallavolo a livello nazionale.
  • Lanciotto Saltamerenda: canoista italiano che gareggiò nello sport kayak a livello professionistico con la Federazione francese prima della legge 115/1978; sportivo eclettico, ha anche partecipato nel 1987 alla Parigi-Dakar.
  •  Marco Peruffo: primo alpinista italiano a raggiungere una vetta di oltre 8000 metri.
  • Vittorio Casiraghi: alpinista, unico accademico italiano del Cai (Club alpino italiano).
  •  Mohammed Alì: leggendario campione del ring, peso massimo, noto anche come Cassius Clay
  • Helen Spriggs: giovane atleta inglese insulino-dipendente, che ha portato a termine le grandi maratone di New York e Londra.
  • Mauro Sormani: giovane sciatore di fondo e alpinista italiano, che ha partecipato a parecchie manifestazioni e gare internazionali
  • Nicolas Amodio: calciatore uruguaiano, che ha giocato nelle fila del Napoli come centrocampista

 

Quali normative sono in vigore per l’abilitazione sportiva?

 

Attualmente le norme in vigore per l’abilitazione sportiva prevedono il rilascio del certificato di idoneità alla attività sportiva in soggetti con diabete mellito in buon compenso metabolico dopo effettuazione di una visita medica e di esami specialistici che hanno l’obiettivo di valutare appunto il buon compenso metabolico e quindi la possibilità di praticare l’attività sportiva ed agonistica in tutta sicurezza.

pipicelli

 

* Il Dott. Giuseppe Pipicelli, già direttore della Unità Operativa Complessa di Diabetologia e Dietologia della Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro è Vice Presidente della Associazione Nazionale Italiana Atleti Diabetici (A.N.I.A.D.) nella quale fa parte anche del Comitato Scientifico Nazionale ed è componente della Commissione Nazionale C.O.N.I. A.N.I.A.D..

 

 

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